Caso marò, Roma cambia strategia «Sull’India un’iniziativa forte»

«Oggi abbiamo preso un’iniziativa molto forte e decisa per uscire dall’impasse in cui è la situazione dei marò in India». Il governo cambia passo e lo annuncia affidandosi alle parole dell’inviato New Delhi, Staffan de Mistura. E il diplomatico a riferire di un’iniziativa con «valenza giuridica e politica» di cui, però, non fornisce particolari. «Posso dire - ha aggiunto - che riguarda sia il ritardo inaudito che le indagini e il processo hanno accumulato, sia l’inaccettabile e possibile utilizzazione del Sua Act (la legge indiana per la repressione della pirateria) che automaticamente implica l’utilizzazione della pena di morte». Di più non ha spiegato, Staffan de Mistura, mentre il responsabile della Farnesina, Emma Bonino, in visita in Sierra Leone, ha evitato commenti. Domenica aveva detto: «La situazione da parte indiana è sempre più confusa: la polizia non ha ancora esplicitato i capi d’accusa, ma l’Italia valuta tutte le opzioni in campo». Anche perché il nuovo passo italiano non sarebbe del tutto condiviso dal ministro ma fortemente voluto dal premier che avrebbe scavalcato il responsabile della Farnesina. Staffan de Mistura ha sottolineato di aver agito «su indicazione del presidente del Consiglio».
Per sopportare la nuova strategia italiana si è cercata anche la sponda della Ue. Il vicepresidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, ha scritto al presidente Barroso e all’alto rappresentante Ashton. Tajani ha chiesto che vengano sospese le trattative per accordi commerciali tra Ue e India e che l’Europa faccia sentire la propria voce. «Quando si parla di pena capitale - ha sottolineato Tajani - non si tratta: noi siamo contro la pena di morte». La risposta di Barroso non si è fatta attendere: «Siamo tutti contro la pena di morte». In più Barroso ha assicurato che Bruxelles farà tutto il possibile per arrivare a una soluzione positiva. A lui si è aggiunto il portavoce della Ashton: «L’Ue incoraggia l’India a trovare urgentemente una soluzione mutualmente soddisfacente». Sul caso il ministro della Difesa, Mauro, ha rivelato che c’è il pieno appoggio degli Usa.
Il problema è politico anche se ieri il portavoce del ministro degli Esteri indiano ha precisato: «E’ una vicenda sub judice che il governo non intende commentare». Eppure giovedì scorso si è tenuto un vertice tra ministri degli Esteri, degli Interni e della Giustizia. Incalzato dai ‘grillini’ che il 20 gennaio spediranno una delegazione in India e dalle manifestazioni a sostegno dei due militari italiani, come quella di Fratelli d’Italia davanti a Montecitorio, Letta cerca vie d’uscita. La Russa, di FdI propone di candidare Latorre e Girone alle prossime Europee. E l’ex ministro Terzi ha ricostruito la ‘riconsegna’ rivelando che ci furono «fortissime pressioni di gruppi economici».
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