I candidati del premier e i loro redditi on line

Dalla Rassegna stampa

Con la richiesta di trasparenza per tutto ciò che attiene alla politica sarà interessante vedere quanti dei 945 parlamentari che varcheranno i Palazzi tra due mesi, metteranno on line le proprie dichiarazioni dei redditi. Per ora va registrato che tra i centristi candidati sotto l'ombrello di Monti, che ha fatto della trasparenza una bandiera, non tutti hanno aderito all'invito a mettere i propri redditi sui siti delle Camere. Ogni anno gli onorevoli sono tenuti a depositare in Parlamento le dichiarazioni, consultabili di persona facendone richiesta. Ma la consultazione sul web che rende i dati accessibili a tutti è prassi recente. L'operazione trasparenza lanciata in questa legislatura dalla Radicale Rita Bernardini consente ai parlamentari di firmare una liberatoria per la pubblicazione dei loro redditi sui siti delle Camere. Ma il bilancio di fine legislatura è magro: solo il 38,5%, stando all'elenco aggiornato dal sito Openpolis, ha aderito, cioé 363 parlamentari su 945. I leader quasi tutti, da Bersani a Fini a Casini, D'Alema, Veltroni, Maroni, Rutelli, Bonino, Di Pietro. Non però Berlusconi, Alfano, Bossi; nel centrodestra altri volti noti mancano all'appello on line, come Ghedini, Cicchitto e La Russa, mentre Gasparri c'è, così come Brunetta e Frattini. Ma dei parla- mentari uscenti, candidati con Monti nelle varie liste, sono on line le dichiarazioni di Ichino e Maran del Pd, della Lanzillotta, degli Udc Rao, Galletti e D'Alia, dei finiani Della Vedova e Granata; non compaiono invece quelle di Binetti, Buttiglione, Cesa; o quelle della Bongiorno, di Bocchino, Moroni e Perina del Fui. Lavori a domicilio Camere sciolte ormai, ma come si traduce in pratica il fatto che l'attività governativa procede solo con l'ordinaria amministrazione? Gli uffici parlamentari sono in stand by e gli onorevoli sono convocati «a domicilio», cioè con un'antica formula vengono chiamati a casa in caso di bisogno. L'attività legislativa dell'Assemblea e delle commissioni è limitata agli atti dovuti, come i disegni di legge di conversione di decreti legge e gli atti urgenti legati ad adempimenti internazionali e comunitari. E in commissione possono svolgersi le procedure per i pareri parlamentari sugli atti del governo.

 

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