C'è un giudice da ascoltare

Dalla Rassegna stampa

Mi auguro che di qui a settembre riusciremo a mettere in campo un pacchetto di misure - ha dichiarato ieri il neo ministro della Giustizia, Francesco Nitto Palma - che ci possa consentire di diminuire la popolazione carceraria e di rendere realmente umane le condizioni di chi deve stare in carcere". Ben detto, specie se il governo (e il paese) non si vorrà trovare presto con un'emergenza in più da gestire: quella della giustizia e della sua appendice carceraria. Se "dialogo" con le toghe dovrà esserci, come auspicato da Palma, sarà bene tenere a mente l'intervento che il primo presidente della Corte di Cassazione, Ernesto Lupo, ha tenuto nel corso del convegno sulla giustizia promosso la scorsa settimana dai Radicali con il patrocinio della presidenza della Repubblica. Ponendosi l'obiettivo di "una riduzione progressiva della popolazione carceraria", l'alto magistrato propone una duplice linea di azione, una che punti alla "riduzione della pena carceraria" e l'altra, più strutturale, di riduzione "dell'area della penalità" attraverso "un ponderato e selettivo programma di depenalizzazione" e, soprattutto, un "contenimento della custodia cautelare carceraria". Su questo punto, assai spinoso e legato all'attualità anche politica, Lupo ha rivolto un "appello ai giudici a un uso sempre più prudente e misurato della misura cautelare restrittiva, strumento da mantenere nell'eccezionalità". Una presa di posizione così netta, che viene dall'interno della "casta" giudiziaria, dovrebbe essere considerata con attenzione dai magistrati, ma dovrebbe anche stimolare le forze politiche ad affrontare la questione in modo rapido e coraggioso. Le situazioni critiche del paese sono già molte, e spesso derivano da fattori esterni incontrollabili. La crisi della giustizia e i suoi effetti sulla condizione carceraria, invece, hanno ragioni tutte interne e vanno affrontati con interventi politici mirati. Lo spazio, almeno dal punto di vista della riflessione culturale e della sensibilità umanitaria, per iniziative non controverse in modo pregiudiziale e che non inneschino il solito cortocircuito tra politica e giustizia, in questo settore, pare che esista, e quindi va esplorato al più presto con iniziative concrete.

© 2011 Il Foglio. Tutti i diritti riservati

SEGUICI
SU
FACEBOOK

Ti potrebbe interessare anche:

Dichiarazione di Michele Capano, tesoriere di Radicali Italiani:   Le parole del Presidente Mattarella testimoniano l'urgenza di rivedere il sistema dell'esecuzione penale minorile, che in Italia difetta di regole apposite diversamente da quanto accade in altri paesi europei, e in linea con...
Dichiarazione di Michele Capano, tesoriere di Radicali Italiani     La relazione del Servizio Centrale di Protezione del Viminale, da cui emerge l'esistenza di un "esercito" di 1253 collaboratori di giustizia a stipendio statale nel 2015, dato raddoppiato nel corso di meno di un...
Dichiarazione di Riccardo Magi e Michele Capano, segretario e tesoriere di Radicali Italiani, e di Barbara Bonvicini,tesoriera dell'Associazione Enzo Tortora Radicali Milano   Come Radicali Italiani vogliamo esprimere pieno sostegno alla battaglia nonviolenta del compagno Lucio Bertè,...