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Non ci sono solo le carte del processo Andreotti a creare un problema di immagine alla figura del generale Dalla Chiesa. Ieri scrivevo che il figlio Nando, criticando intellettuali e politici, ometteva la causa prima del problema da lui sollevato, ovvero le indagini palermitane sul senatore a vita. E' vero però che c'è un altro aspetto da approfondire, e sta in un libro dello storico Miguel Gotor, "Il memoriale della Repubblica", dove viene riassunto molto bene nei capitoli iniziali il percorso tortuoso che porta i carabinieri dell'appena ricostituito nucleo speciale di Dalla Chiesa al covo di via Montenevoso. Viene ricordato come quattro alti uffi- ciali dell'Arma abbiano fornito in diverse occasioni a magistratura e commissioni parlamentari quattro versioni diverse, almeno tre delle quali, secondo logica, false. Ma soprattutto viene descritto molto bene da Gotor il modus operandi del gruppo speciale, antenato dei Ros. C'è una mossa che lo storico individua come chiave dell'operazione: Dalla Chiesa viene a sapere, attraverso suoi informatori, che il capo brigatista Gallinari sta per evadere. Non solo non avverte nessuno ma c'è perfino il dubbio che ne agevoli la fuga. Naturalmente lo fa seguire e dopo un po', ma non si tratta di qualche giorno, tira la rete e prende anche altri pesci. Modalità operative che allora nessuno però ritenne meritevoli di sanzioni.
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