Bordin line

Premessa necessaria: sono completamente a favore del diritto dei magistrati di esprimersi come, dove e quando vogliono, esattamente come ogni altro cittadino. Anche perché pare ormai inevitabile. Naturalmente se parlano da cittadini, altri cittadini possono dissentire con eguale vigore. E se qualcuno replica "Mi pare che il sostituto procuratore tale dica sciocchezze" non capisco perché debba essere tacciato di voler muovere guerra alla magistratura tutta. Ma passi anche questo sempre in nome della libertà di esprimersi, sulla quale il Csm non dovrebbe mettere becco. Se mai dovrebbe occuparsi di certi magistrati non per quel che dicono ma per la loro produttività e l'esito dei provvedimenti da loro avviati. Ciò premesso, è poco convincente la descrizione della sezione disciplinare del Csm come l'anticamera della sala delle torture. Decisamente i suoi provvedimenti ne danno un'immagine opposta. "Il sinedrio degli scribi e dei farisei", come lo definisce ieri Padellaro prima di parlare di fruste, potrebbe andare. Ma anche questo paragone può apparire eccessivo, soprattutto considerando il look del procuratore capo Scarpinato.
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