Bordin line

Nel bestseller di Umberto Eco "Il nome della rosa" c'è un personaggio minore che serve all'autore per inserire spunti di umorismo all'interno di una vicenda cupa. In particolare, in una pagina in cui il protagonista è impegnato in una disputa teologica, il personaggio in questione interviene a suo sostegno ed esordisce dicendo di aver trovato un argomento decisivo "appuntito e tagliente come una lama di Toledo". A quel punto fra' Guglielmo da Baskerville, il protagonista, preoccupatissimo, invoca sotto voce l'aiuto della Vergine e di tutti i santi. Il personaggio comico è in sostanza il tipo umano rappresentato nella storia del calcio da Comunardo Niccolai, autore degli autogol più spettacolari e rocamboleschi. Mi sono ricordato del frate pasticcione del romanzo di Eco e del "libero" del Cagliari leggendo ieri un comunicato del senatore Gasparri. Delle due l'una: o si ritiene l'inchiesta di Ingroia metodologicamente fondata sul criterio che il sospetto sia l'anticamera della verità e che lì sta il suo vizio d'origine, oppure quello che i magistrati palermitani sostengono - col plauso di Gasparri - per l'ultimo governo della Prima Repubblica, possono ben applicarlo - qualcosa di sospetto si trova sempre - anche al primo della seconda. Che è appunto quello che stanno facendo. Qualcuno lo spieghi al senatore se si vuole evitare di legittimare l'impressione che il centrodestra sia dispostissimo a sostenere il metodo Ingroia Travaglio, a patto che colpisca gli avversari.
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