Bordin line

Dopo aver incontrato ieri il ministro di Giustizia Paola Severino e il vicecapo vicario del Dap Simonetta Matone, il responsabile del sindacato degli agenti di custodia Sappe Donato Capece, nel comunicato di rito, ha ricordato le cifre della situazione nelle carceri. Ci sono attualmente 67 mila detenuti a fronte di 42 mila posti letto disponibili e 7 mila agenti di custodia, almeno secondo il calcolo del sindacato, mancano all'organico previsto. Per trovare una immagine che riassuma la situazione il sindacalista ha fatto ricorso a quella dello "stato di calamità naturale". Immagine forte e inappropriata solo nel senso che di naturale una situazione del genere non ha nulla. Naturale sarebbe che un problema del genere non si ponesse. È comunque congruo il paragone, per esempio, con un terremoto che abbia coinvolto 25 mila persone. In un caso del genere è ovvio il ricorso a misure eccezionali, e strutturali, capaci di interrompere e poi risolvere la sospensione di esigenze primarie come quelle di un letto e un minimo di spazio vitale. Sollecitare - come fa il comunicato nelle sue conclusioni - una corsia preferenziale sulla legge per le depenalizzazioni e invitare i magistrati a fare maggiore ricorso alle pene alternative, può apparire, rispetto alla ineccepibile premessa, non tanto approssimato per difetto quanto del tutto illogico.
© 2012 Il Foglio. Tutti i diritti riservati
SU