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La complicata dialettica interna fra i pm palermitani offre la possibilità a Repubblica di mostrare come un fatto di cronaca possa far nascere le inchieste sulle "trattative" con la mafia. Ieri un articolo ampio di Salvo Palazzolo raccontava di un blitz con arresti di mafiosi ad Agrigento. Nella gerarchia delle notizie sarebbe roba da cronaca locale, al massimo un trafiletto in quella nazionale. E infatti la notizia è un'altra: una solenne litigata in procura fra il procuratore aggiunto Teresa Principato e il capo dell'ufficio Messineo che ha autorizzato il blitz della polizia malgrado fra i 49 mafiosi da arrestare ve ne fosse uno - un tale detto "il professore" - che i carabinieri del Ros seguivano da tempo, convinti che prima o poi li avrebbe condotti dall'ultimo boss latitante, Matteo Messina Denaro. Un filo investigativo spezzato in nome della obbligatorietà dell'azione penale. Tematica complicata e importante, alla quale forse non può essere ricondotta tutta la poliforme indagine sulla trattativa, ma una parte di essa sicuramente sì.
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