Bonino, candidata dei vip

Dalla Rassegna stampa

Se per la Presidenza della Repubblica votassero vip, opinion maker, artisti e intellettuali, non ci sarebbe - al momento - quasi partita. In questi giorni, le e-mail delle redazioni ricevono un flusso costante di appoggi di personaggi celebri per Emma Bonino. Frutto anche (e soprattutto), del superlavoro del comitato “Bonino presidente” molto attivo - assieme a Radio Radicale - nel battage mediatico che sostiene la sua candidatura al Colle. Fare l’elenco dei vip per Emma al Quirinale è praticamente impossibile. Oltretutto, l’elenco si aggiorna di ora in ora. Del comitato “Bonino presidente” (www.boninopresidente.it) fanno parte l’attore Toni Garrani, il costituzionalista Alessandro Pace, la stilista Anna Fendi, il disegnatore Stefano Disegni, l’astronoma Margherita Hack, il musicista Renzo Arbore . Il comitato ha prodotto uno spot per Emma, visibile su YouTube. Ma non uno spottino qualunque. Un film collettivo con dentro uno squadrone di attori italiani: Gigio Alberti, Urbano Barberini, Alessio Boni, Paolo Calabresi, Valeria Cavalli, Chiara Conti, Carmen Giardina, Alessandro Haber, Lucrezia Lante della Rovere, Licia Maglietta, Alberto Molinari, Ignazio Oliva, Rocco Papaleo, Paco Reconti, Claudio Santamaria, Pietro Sermonti, Valeria Solarino, Raffaele Vannoli, Franca Valeri.

Non che Emma Bonino non abbia un sostegno popolare. Un sondaggio Ipr ha rivelato che è in testa nelle preferenze degli italiani per il Colle, al 34%, prima di Mario Draghi col 19 e Prodi col 12. Anni di politica ad alto livello e una sapiente esposizione mediatica hanno lasciato il segno. Quando però si passa al mondo della politica, le quotazioni di Bonino calano. Tra gli elettori ed ex parlamentari che la sostengono si sono dichiarati Roberto Giachetti, Paola Concia, Giorgio Tonini e Ivan Scalfarotto del Pd, Mara Carfagna e Giancarlo Galan del Pdl, Guido Crosetto di Fdi, Gianluca Pini della Lega e i socialisti di Riccardo Nencini. Pochi però sono quelli che criticano apertamente la candidatura di Super-Emma. Fra questi, una colorita Alessandra Mussolini («Poi ci troviamo al Quirinale Pannella con la parrucca bionda») e un velenoso Marco Tarquinio, direttore del quotidiano dei vescovi Avvenire («politica assai abile e navigata, indubbiamente parte di questa poco votata eppure spesso eletta schiera»). E da più di dieci anni che si fa il nome dell’esponente radicale per il Colle. La prima campagna partì nel ‘99, dopo il trionfo della Lista Bonino alle Europee (8,5%, ma c’era l’appoggio di Berlusconi). Anche allora ci fu una grande mobilitazione di vip. Poi però Berlusconi scaricò i radicali, il partito fece flop alle politiche del 2001 ed Emma se ne andò al Cairo per studiare l’arabo.

 

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