Bonino ai ministri indiani: «Frustrazione per i marò»

«Profonda frustrazione» dell’Italia per la situazione dei due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, trattenuti in India in attesa di processo. È quanto ha espresso il ministro degli Esteri, Emma Bonino, ieri, durante un incontro con il ministro delle Finanze indiano Palaniappan Chidambaran e quello del Commercio Anand Sharma, in occasione del World economic forum di Davos. Bonino, secondo quanto si apprende da fonti della Farnesina, ha sensibilizzato i due esponenti del Governo di New Delhi sulla difficile situazione dei due militari, che da due anni sono trattenuti in India perché accusati di aver ucciso due pescatori in un’operazione antiprateria a largo delle coste del Kerala, ma attendono ancora che sia formulato un capo d’imputazione nei loro confronti.
Bonino ha chiesto ai due esponenti dell’Esecutivo di mobilitarsi affinché il rischio della pena di morte venga scongiurato. Il ministro del Commercio, Sharma, ha risposto che avvierà i suoi contatti con gli avvocati e i responsabili della polizia antiterrorismo (Nia) per far presente che l’utilizzo del Sua Act, a legge che colpisce con la pena di morte i reati di terrorismo in acque internazionali, non è ritenuta la strada migliore da percorrere. Il ministro della Finanze, Chidambaran, ha fatto sapere che anche il Governo indiano «vuole che inizi il processo ed è in contatto» con gli italiani «per evitare un percorso» che lasci aperta la possibilità della pena di morte. Secondo le indiscrezioni pubblicate da diversi quotidiani e agenzie, il ministro degli Interni - che sulla questione, all’interno del Governo indiano, ha una linea di assoluta intransigenza, in contrasto con quella di altri membri dell’Esecutivo - avrebbe autorizzato la scorsa settimana la Nia a chiedere l’incriminazione dei marò in base appunto al Sua Act. I ministri Chidambaran e Sharma hanno spiegato a Bonino che una decisione potrebbe essere presa effettivamente entro il 3 febbraio, ossia il termine posto dalla Corte suprema indiana al Governo per comunicare alla Corte stessa in che modo intende procedere.
Domenica una delegazione di 16 tra deputati e senatori andrà a New Delhi per manifestare direttamente ai militari italiani la solidarietà e l’attenzione di tutto il Parlamento. Ieri, intanto, un gruppo dei giovani del Nuovo centrodestra ha manifestato fuori dall’ambasciata indiana a Roma. Tra loro c’era il vicepresidente del Parlamento europeo, Roberta Angelilli, secondo la quale «l’India si deve vergognare, ha calpestato i diritti umani che sono legge per tutte le nazioni del mondo dal i949. Pretendiamo il ritorno dei due marò». È arrivato il momento, ha aggiunto la vicepresidente, che l’Unione europea «faccia sul serio la voce grossa sull’India a sostegno dell’Italia. L’Europa deve far sentire il suo peso e sostenere l’Italia al 100%». Oggi, invece, una delegazione di Fratelli d’Italia manifesterà davanti alla sede del consolato indiano a Milano, dove si svolgerà il ricevimento per la giornata nazionale della repubblica dell’India. Ieri Bonino ha fatto anche il punto sulla prima giornata di lavori della conferenza di Ginevra 2, a Montreux, sulla Siria: «Avvio molto difficile, ma l’Italia cercherà di fare in tutti i modi pressione per avere dei risultati concreti sul terreno».
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