Biotestamento, sì del Tribunale

Il testamento biologico è legittimo. Lo ha deciso ieri il tribunale di Firenze, la città che ha concesso la cittadinanza onoraria a Beppino Englaro, provocando immediate polemiche e riaccendendo il dibattito sulla bioetica e sulla legge che a febbraio tornerà in discussione in Parlamento. Il tribunale ha anche dato l’ok a cure che annullino il dolore anche se ci fosse un rischio di anticipare la morte del paziente.
La decisione è stata firmata dal giudice Salvatore Palazzo, presidente della sezione famiglia del tribunale fiorentino. Che ha riconosciuto il diritto di Franco Santoni, 70 anni, una laurea in farmacia, non solo di scegliere i trattamenti sanitari ai quali eventualmente dovesse essere sottoposto, ma soprattutto, in caso non avesse la facoltà di farlo personalmente, di nominare un «amministratore di sostegno», una figura (prevista dalla legge) istituita per aiutare persone con problemi psichici o anziani. «Io ho già scelto mia moglie e le ho detto che, in caso di malattie o incidenti, non vorrò continuare a vivere attaccato a una macchina», ha detto Franco Santoni. A perorare la causa del pensionato è stata la figlia Sibilla, avvocato. «È una decisione importantissima - spiega - ed è arrivata dopo la circolare governativa che dichiarava senza valore i registri istituiti in alcuni comuni. Al decreto del tribunale non si potrà fare ricorso perché anche il pm si è detto favorevole».
Prosegue l’avvocato: «Si afferma che eventuali leggi che non rispettassero la libertà di scegliere in materia di trattamenti sanitari sarebbero incostituzionali oltre che non democratiche». Ed infatti ieri, la Toscana come il resto d’Italia, si è spaccata tra favorevoli e contrari. Il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, ha criticato «l’uso improprio da parte di alcuni magistrati della figura dell’amministratore di sostegno» che non è nato per il fine vita». Maurizio Lupi (Pdl), ha definito la sentenza «l’anticamera dell’eutanasia», mentre Paola Binetti (Udc) ha stigmatizzato «il tempismo perfetto della sentenza» che arriva proprio «mentre in Parlamento riprende il dibattito sul testamento biologico». Ignazio Marino (Pd) ha chiesto alla politica di fare un passo indietro e Maria Antonietta Farina Coscioni dei Radicali ha accusato la maggioranza di voler stravolgere «il diritto costituzionale del cittadino di decidere come essere curato».
Intanto, proprio ieri, dalla commissione Bilancio della Camera è arrivato il «si» al progetto di legge sul biotestamento, ma con una serie di paletti sui costi. Le politiche sociali ed economiche per la presa in carico del paziente non dovranno infatti comportare maggiori oneri allo Stato. Il 3 marzo a Firenze ci sarà un convegno per discutere la sentenza fiorentina al quale parteciperà anche Beppino Englaro.
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