Biotestamento, il cinico valzer di Berlusconi e Casini

Quando si scriverà la storia del testamento biologico, nel grand capitolo che si dovrà dedicare alle ipocrisie e alle speculazioni che si sono tentate e consumate su questa vicenda, un posto d'onore spetterà all'Udc. In concorrenza con l'ala filo-clericale e vaticana del Pdl (a partire da Sacconi, Roccella, Quagliariello, Gasparri, gli stessi per intendersi che hanno gridato al delitto quando Eluana Englaro, finalmente, è stata lasciata libera di morire) il partito di Pierferdinando Casini, ha cercato di strumentalizzare una questione delicata e seria come il bio-testamento, nella speranza di farla diventare parte integrante della campagna elettorale e della quotidiana polemica politica.
Alla farsa si è prontamente prestato il presidente del Consiglio, con la sua "lettera", nella quale accusa «i giudici che colmano il vuoto con iniziative più o meno estemporanee». Più che una preoccupazione, alla prova dei fatti si è rivelata una barzelletta di pessimo gusto...
Casini, infatti, prima chiede di invertire il punto all'ordine del giorno sulle Dichiarazioni anticipate di trattamento della Camera, per discuterlo «senza ulteriori rinvii, in particolare per il rischio che, in mancanza di un'iniziativa legislativa siano i giudici a colmare il vuoto con iniziative più o meno estemporanee»; dà così per scontata l'interpretazione berlusconiana di quello che starebbe accadendo nel nostro paese; al tempo stesso mostra di ignorare quello che accade quotidianamente in tante stanze di ospedale e nelle camere da letto dei malati di questo paese. Poi, quasi a pentirsi preventivamente per quello che stava per porre in essere, dice di augurarsi «che nessuno voglia strumentalizzare una questione molto seria e che ci sia la serenità necessaria per dibattere in modo approfondito questioni così delicate... che non sono parte né della campagna elettorale imminente, né della nostra, purtroppo quotidiana, polemica politica, ma fanno parte delle scelte esistenziali che un Parlamento in alcune circostanze è chiamato ad assumere».
Un'ora dopo, quando si deve passare all'esame delle proposte emendative, il colpo di scena: il Presidente della Commissione Bilancio Giorgetti informa l'Aula che la sua commissione «non ha potuto esprimere il proprio parere perché il Governo ha chiesto un supplemento di tempo per il supporto tecnico della Ragioneria di Stato»; e per questo chiede la sospensione dei lavori. Possibile che né l'Udc né la Presidenza sapessero che non si poteva procedere con l'esame del provvedimento?
Ad ogni modo, la Commissione Bilancio si riunisce, e in quindici minuti netti disbriga i propri obblighi sull'articolo l; l'esame sul resto degli emendamenti è rimandato ad altra data.
Il giorno successivo, come d'intesa, riprendono i lavori d'Aula, ma la mattinata se ne va in attesa delle decisioni della Conferenza dei capigruppo; che alla fine decide: tutto rimandato al 18-19 maggio. Non un deputato dell'Udc protesta; ma che dico: fiata. Ma come!
E dov'è finita l'urgenza di cui avevano parlato il giorno prima?
Poche ore prima proprio per iniziativa dell'Udc si era voluto anticipare la discussione sulle dichiarazioni anticipate di trattamento; si finisce con un posticipo? Sarebbe stato legittimo attendersi dall'Udc, che aveva tutta questa impellenza di discutere questo importantissimo documento, una sia pur minima reazione... Silenzio. Quella che era stata venduta come una grande iniziativa politica si rivela, alla prova dei fatti, nemmeno dopo ventiquattr'ore, una "bolla" mediatico-elettorale, ancora una volta, sulla pelle dei cittadini, ma anche sulla dignità di questo Parlamento.
Non c'era nessuna necessità di posticipare il dibattito sul testamento biologico che era all'ordine del giorno. Si sarebbe potuto chiudere la discussione e affrontare poi il resto dei temi, che discuteremo invece nei prossimi giorni; e senza agitazioni propagandistiche, avremmo discusso con tranquillità le dichiarazioni anticipate di trattamento.
Invece si è scelto di trattare il Parlamento, i deputati, in modo indecoroso e in spregio del buon senso, del senso comune. Naturalmente di tutto ciò non hanno fatto cenno né i notiziari televisivi né i grandi giornali. L'Udc e l'onorevole Casini si sono potuti prendere impunemente gioco di questo Parlamento. Tutto ciò si può definire solo in un modo: ancora una brutta, volgare, cinica speculazione. L'ennesima.
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