Aspettiamo indulto e amnistia. Napolitano ha ragione

Tanto tuonò Pannella che Napolitano alfine... si decise al messaggio. Con la solita e solitaria testardaggine, che contraddistingue da sempre Marco Pannella, la strada per un amnistia pare ora divenire uno strumento percorribile e necessario per le nostre istituzioni. Digiuni, sit-in, appelli e una lista di scopo, presentata dai radicali alle ultime elezioni politiche, potrebbero ora concretizzarsi in quell’atto formale e istituzionale che era stato chiesto invano a Napolitano.
La Corte europea dei diritti dell’uomo, dopo aver rigettato la richiesta del governo italiano per il ricorso del caso Torregiani, ha intimato all’Italia due cose: trovare entro un anno una soluzione al sovraffollamento carcerario e introdurre una procedura per risarcire i detenuti che ne sono stati vittime. Lo Stato italiano è stato dichiarato colpevole di aver violato i diritti dell’uomo, costringendo a condizioni di vita inumane e degradanti i detenuti.
I procedimenti, già pendenti di fronte alla CEDU sono migliaia e le cifre da risarcire potrebbero essere davvero enormi e insostenibili. Ecco perché il messaggio alle Camere, che il Presidente ha annunciato di aver pronto, è un atto estremamente significativo, oltre che dovuto. Molti si stanno già domandando: e se questo comporterà che il Parlamento, a maggioranza qualificata approvi l’indulto e l’amnistia ne beneficerà anche il condannato Berlusconi? La risposta l’ha già data Rodotà: «L’amnistia è necessaria per il paese e se questa favorisce Berlusconi... non me ne frega niente!».
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