«Appalti sanità: sono creditore da otto Regioni»

«Tre regioni - Puglia, Sicilia e Sardegna - pagano solo con decreto ingiuntivo e altre cinque - Lazio, Calabria, Campania, Molise e Abruzzo - essendo in una situazione di pre-fallimento, beneficiano della sospensione dell'efficacia del decreto. Insomma non pagare, o farlo con pesanti ritardi è un costume molto diffuso nella pubblica amministrazione». Luigi Salvadori, titolare della Salvadori spa con sede a Firenze - azienda con 15 milioni di euro di fatturato realizzato all'85% attraverso forniture di materiale per medicazione agli ospedali italiani denuncia con decisione la situazione dei pagamenti della pubblica amministrazione. La sua è un'azienda storica: nata nel 1907, nel 1994 ha iniziato un processo di industrializzazione all'estero che ha spostato in cinque anni la produzione in Bulgaria. L'azienda italiana che occupava 180 persone oggi ne occupa una trentina mentre quella bulgara, la Salvamed (circa 8 milioni di fatturato e un business solo con privati concentrato al 90 % in Europa) ne occupa 220. «L'operazione in Bulgaria - spiega Salvadori - ha consentito la sopravvivenza dell'impresa italiana ma il mercato è sempre più difficile: da un lato pagamenti ritardati, dall'altro un trend al ribasso dei prezzi generato dall'ingresso di prodotti con standard di qualità più bassi». A questo si aggiunge poi una situazione di maggiore difficoltà di accesso al credito delle imprese. «Con pagamenti oltre i 365 giorni conclude Salvadori - le aziende hanno problemi di liquidità, ma le banche faticano a sostenerle. La certificazione dei crediti potrebbe essere un buon strumento per dare respiro agli imprenditori. Così come la compensazione tra debiti e crediti della Pa. Il valore di queste risorse, infatti, avrebbe un'efficacia importante su tutte le imprese del sistema perché creerebbe un business trasversale».
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