«Angelino, muoviti!» Santanché da Vespa (retro)scene di panico

Dalla Rassegna stampa

«Qui ci spazzano via tutti! Se non fai qualcosa, Angelino, ci spazzano via tutti. Ma hai visto i sondaggi. Il nostro elettorato... Angelino, se vuoi chiamo io il Presidente».

Scene di panico lunedì sera nel dietro le quinte di Porta a Porta. Durante la puntata sui rimborsi elettorali ai partiti, il radicale Mario Staderini azzanna il democratico Stefano Fassina, Fassina se la prende con lui e con il Pdl, lì rappresentato dall'ineffabile Daniela Santanché, perché entrambi sostengono che «la politica la debbono pagare le lobby». Bruno Vespa sgrida il radicale, che ha indossato il cartello con il numero di telefono di Torre Argentina (è un'autocitazione vintage): «Per favore, qui non si usa». Ma poi piazza il colpo gobbo, facendo calare sui due litiganti Pdl-Pd la notizia del testo unitario Alfano-Bersani-Casini contro la cancellazione dei finanziamenti ai partiti. E a seguire, li finisce con l'apposito sondaggio di Manheimer che dà a percentuali stellari la contrarietà ai rimborsi fra gli elettori di tutti gli schieramenti. Fassina accusa il colpo, Staderini gongola e dà al Pd del «ladro di democrazia» per via del referendum del '93 poi raggirato. Santanché la butta in rissa e dà sulla voce a tutti.

Poi però nella saletta vip dietro lo studio, pescando a manate dal buffet di mignon e rustici offerto dalla produzione del programma, l'ex sottosegretaria smette l'espressione facciale da reality e si attacca al telefono con Alfano, gli urla di distinguere almeno la sua posizione da quella di Bersani, si candida a spiegare la cosa a Berlusconi, che ormai vive in un altro pianeta rispetto ai suoi: «Angelino, fai qualcosa, non è sufficiente! Dobbiamo dare un segnale. I sondaggi... sì, anche il nostro elettorato, guardali, dopo (la puntata viene registrata nel pomeriggio e ma andrà in onda la sera, (ndr) Sono impressionanti».

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