Le ammaccature sullo scudo dell'euro

Oggi debutta l'Esm, un giorno fausto per l'Europa: si apre un paracadute che, sulla carta, dovrebbe proteggere l'eurozona dalle incursioni della speculazione. Ma segnatevi sul calendario quest'altra data: 1° gennaio 2013. Quel giorno dovrebbe partire l'Unione bancaria.
Le due scadenze sono strettamente intrecciate tra loro, perché solo con una Bce calata pienamente nel ruolo di supervisore degli istituti di credito europei, il nuovo fondo salva-Stati - che oggi a Lussemburgo prenderà ufficialmente il via, ma non del tutto operativo (vedi servizi a pagina 11) - potrà ricapitalizzare direttamente le banche e mettere in campo tutta la sua efficacia.
Lo scudo anti-spread, insomma, parte con qualche ammaccatura da aggiustare (i nodi legati a dotazione finanziaria, «condizionalità» e monitoraggio) e rischia per quattro mesi di non garantire la protezione dovuta. Rischio che, però, potrebbe essere già scongiurato il 18-19 ottobre, quando il vertice Ue presenterà i progetti per un'Unione più stretta. Lo farà veramente? La domanda non è retorica.
Soprattutto per i mercati, che sono sì più tranquilli, ma pronti a scatenare l'inferno degli spread al minimo segnale d'incertezza. Ormai lo sappiamo bene: alle parole devono assolutamente seguire fatti e decisioni concrete. Altrimenti sul calendario dell'euro dovremo segnare ancora tanti giorni nefasti.
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