«Accoglienza migranti Nardò caso da imitare»

NARDO’. Il ministro Cecile Kyenge in visita ai lavoratori extracomunitari stagionali. La titolare della delega all’Integrazione nei luoghi dell’accoglienza di Nardò, che nel frattempo si sono trasferiti dalla masseria Boncuri, ristrutturata negli anni scorsi, ma rimasta chiusa nel 2013, alla tendopoli di fortuna tra gli ulivi di contrada Arene-Serrazze. L’area attrezzata a circa 6 chilometri dal centro di Nardò proposta delle istituzioni locali non sembra funzionare. Cecile Kyenge ha voluto vedere coi suoi occhi le difficili condizioni di sopravvivenza dei lavoratori e ascoltato il motivo principale che li costringe a rimanere in quel posto così desolato: «L’area attrezzata dal Comune è troppo lontana dalla città e non abbiamo i mezzi per raggiungerla». Insieme all’esponente del Pd, i vertici regionali Cgil e le autorità locali.
Il ministro ha tentato di smorzare le polemiche precedenti la sua visita, invitando tutte le parti coinvolte a lavorare in una sola direzione. «La mia presenza oggi non deve essere fonte di polemica, abbiamo un’opportunità, abbiamo una visibilità e cerchiamo di renderla costruttiva. Quello che ho trovato oggi è la massima disponibilità da parte dei lavoratori, dei sindacati, delle istituzioni, del sindaco e della Regione. È arrivato il momento di guardare e riflettere su quale tipo di accoglienza offrire, mettendo al centro la persona senza guardare alla sua origine, al colore, mettendo al centro i diritti umani, diritti che questa regione sta portando avanti combattendo l’invisibilità. Io tornerò perché questa situazione sarà seguita con la massima attenzione dal mio ufficio di gabinetto. Tornare in questa terra sarà tornare per comunicare a tutta l’Italia che Nardò è diventato un esempio di buona pratica da esportate ovunque».
Il commento di Yvan Sagnet, protagonista a Boncuri della prima rivolta di lavoratori extracomunitari contro caporali e sfruttamento, è negativo: «A due anni dallo sciopero di Nardò le condizioni sono peggiorate. La masseria è chiusa e non c’è stata un’alternativa a Boncuri, i lavoratori hanno dovuto trovare un campo di fortuna, ora dormono all’aperto, senza acqua, senza bagni, senza luce. La proposta di Scianne non convince i lavoratori perché è distante dal centro di Nardò. Questo non favorisce l’integrazione, è una sorta di segregazione». Il sindaco di Nardò, Marcello Risi, invece, ha evidenziato tutti gli sforzi fatti per aiutare i migranti: «L’amministrazione ha previsto 50mila euro di interventi e abbiamo detto che per coloro che non riescono a trovare un alloggio per loro c’è un’area attrezzata con posti letto, docce, bagni chimici e anche un servizio di trasporto pubblico fino a dieci corse al giorno».
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