«A.A.A. stiamo cercando malati terminali»

«A.A.A. Cerchiamo malati terminali per ruolo da attore protagonista. Donne e uomini dai 18 anni in su. Anche prima esperienza». È il titolo choc della campagna per la legalizzazione dell'eutanasia promossa dall'associazione Luca Coscioni e presentata ieri a Roma, nella sala stampa della Camera. Nella prima fase della campagna si cercano, appunto, malati terminali, come recita il video già online sul sito dell'associazione Il video ritrae la scena di uno studio cinematografico dove si gira uno spot, che si interrompe subito dopo il "ciak, si gira", perché manca l'attore protagonista, cioè la persona malata terminale Un'iniziativa che Eugenia Roccella critica: «L'annuncio mortifero dei radicali, per promuovere una campagna sull'eutanasia, non credo troverà entusiastiche adesioni di massa. I malati, terminali o no, chiedono piuttosto sostegno, vicinanza, sollievo dalle sofferenze, insomma, cure. Il nostro compito, come politici ma anche semplicemente come esseri umani, è di dare risposte concrete, come per esempio è stato fatto con la legge sulle cure palliative o le linee guida sugli stati vegetativi».
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