Pannella in sciopero della fame. Essere speranza, per risvegliare l'anima della democrazia
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L'iniziativa di Marco Pannella in sciopero della fame dalla mezzanotte del 2 ottobre – si legge nel comunicato – avrà come obiettivi due temi:
1. “La Giustizia e le carceri italiane, diretta riproposizione sociale, morale, istituzionale della Shoah. Riproposizione, anche formale, di una orrenda verità letteralmente accecante, totalmente cieca. Fu (e minaccia di essere) il prevalere storico di un istinto bestiale, assassino e suicida, nella specie umana. Oggi, in un nuovo contesto planetario, scienza e coscienza ci indicano che torniamo a viverlo come evento incredibile, impossibile; un incubo riuscito, dal quale sembrerebbe impossibile svegliare l’umanità, la comunità internazionale”.
- 2. “La ricerca della conoscenza su una tremenda, “incredibile” verità storica, nascosta e negata in primo luogo proprio – oggi - nel e dal nostro mondo libero, “occidentale”, “civile”, dei “diritti umani”.
Accadde, il 18/19 marzo 2003, che Bush e Blair fecero letteralmente scoppiare la guerra sol perché non scoppiassero in Iraq la libertà e la pace; con l’esilio, oramai accettato, da Saddam.
RISORSE
- L'esilio di Saddam Hussein era l'unica alternativa alla guerra in Iraq. Il video
- Pannella sul caso Belpietro: “Di nuovo “stella gialla”
- 2 ottobre “Giornata internazionale della nonviolenza” proclamata dall’ONU per l'anniversario della nascita del Mahatma Gandhi.
- Iraq: Tutti i documenti desecretati e della campagna Radicale
- «Obama promette di incriminare Bush. O quasi», 7 settembre 2008
- Il nuovo sito per la verità sull'esilio di Saddam
- Rassegna stampa: Blair ultima occasione
Oggi dobbiamo ambire, purtroppo - come Nonviolent Radical Party transnational and transparty – ad aiutare per primo Obama, la bandiera, l’onore, il popolo americano a uscire dalla scelta di protrarre l’impero della menzogna bushana, storica, civile, morale, ai danni di tutti i popoli oggi viventi: ai danni in primo luogo di quei repubblicani che l’avevano eletto e che più di altri – quindi – sono stati vittime di un tradimento blasfemo, che ha provocato e provoca l’eccidio di milioni fra americani e altri popoli.
Per questo l’obiettivo di una Commissione italiana di inchiesta sulla verità di quegli eventi, è quello di aiutare in primo luogo Governo e Parlamento italiani, la Giurisdizione internazionale, le persone tutte di buona volontà a dare il loro contributo, perché la verità si affermi e ci mondi”.
Vai al nuovo sito sulla verità della guerra in Iraq e sull'esilio di Saddam
Tony Blair a Che tempo che fa
La mobilitazione Radicale prima della trasmissione per chiedere all'ex primo ministro inglese una domanda sulla sua scelta “storica” di dichiarare guerra all’Iraq: è vero che, come reso noto nel settembre 2007 dall’ex ambasciatore spagnolo, in una riunione del 22 febbraio 2003 tenutasi al Ranch texano di Bush con Aznar presente e Berlusconi e Blair stesso in collegamento telefonico, fu discussa la possibilità che Saddam Hussein fosse pronto ad accettare di andare in esilio? Perché non furono colte le preoccupazioni di Aznar o accettata la richiesta della Francia di guadagnare ancora un paio di settimane anche per consentire alle diplomazie arabe di definire le modalità formali di tale scenario ormai dato per certo?
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