"Ero carcerato e mi avete visitato": la lettera dei radicali alla Cei e ai vescovi
Tutti i dettagli sul 2° Ferragosto in carcere
Il Segretario di Radicali Italiani, Mario Staderini, e la deputata radicale Rita Bernardini, hanno scritto al Presidente della Cei Angelo Bagnasco e a tutti i Vescovi e gli Arcivescovi italiani per chiedere la loro partecipazione all’iniziativa “Ferragosto in carcere”, che si terrà dal 13 al 15 agosto e che ha già avuto l’adesione di 152 parlamentari di tutti gli schieramenti.
L’art. 67 dell’Ordinamento Penitenziario, infatti, riconosce agli Ordinari diocesani. così come ad altre figure, la prerogativa di visitare gli istituti penitenziari senza preavviso per l’esercizio del loro ministero.
“Ricordiamo il significato che ebbe dieci anni fa il Giubileo nelle carceri fortissimamente voluto da Giovanni Paolo II e le parole che utilizzò nel messaggio inviato allora: "astenersi da azioni promozionali nei confronti del detenuto significherebbe ridurre la misura detentiva a mera ritorsione sociale, rendendola soltanto odiosa." Proprio per questo Le chiediamo di operare affinché anche gli Ordinari diocesani si uniscano in quest’incontro con una umanità sofferente che ha estremo bisogno di ascolto. “
Così scrivono gli esponenti Radicali nella lettera al Presidente della Cei, dopo aver richiamato le condizioni disumane e degradanti in cui l’intera comunità penitenziaria è costretta a vivere.
“Siamo certi – proseguono i Radicali- che comprenderà l’importanza che un Suo gesto potrà avere per il rispetto dei diritti umani fondamentali di uomini e donne che, come ha ricordato Benedetto XVI, “ hanno perso la libertà, ma non la dignità”.
Richiamando le parole di Gesù “ero carcerato e mi avete visitato”, Staderini e Bernardini hanno inviato analoga lettera a tutte le sedi vescovili, sottolineando quanto una loro vasta partecipazione aiuterebbe la società italiana a essere più informata e attenta sulle condizioni indegne in cui vivono decine di migliaia di persone.
Materiali
Le risposte di alcuni vescovi: Chiavari e Spoleto
La lettera al Cardinal Bagnasco
Eminenza,
le condizioni in cui versano le carceri italiane sono disperanti.
Indubbiamente questo è l’anno più difficile per tutta la “comunità penitenziaria”: mai in passato i detenuti ristretti nelle nostre carceri sono stati così tanti (68.206) e il personale di ogni livello così ridotto nel suo organico,
Ciò ha comportato e comporta che oggi – più che nel passato – il carcere sia sempre di più (e spesso esclusivamente) il luogo della pena, che poco o niente ha a che vedere con la pietas oltre che con quanto sancito dall’art. 27 della Costituzione Italiana, secondo il quale le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. La Corte europea dei diritti dell’uomo ha di già condannato l’Italia per il trattamento disumano e degradante cui sono ridotti i reclusi.
Dall’inizio dell’anno sono 40 i detenuti suicidi (34 si sono impiccati, 5 si sono asfissiati col gas e 1 si è tagliato la gola), mentre il totale dei detenuti morti nel 2010, tra suicidi, malattie e cause “da accertare” arriva a 105 (negli ultimi 10 anni i “morti di carcere” sono stati 1.703, di cui 594 per suicidio).
Nei primi sette mesi del 2009 (anno che ha fatto registrare il “record storico” di suicidi in carcere, con 72 casi), il numero dei detenuti suicidi era attestato a 31, quindi 7 in meno rispetto a quest’anno. Un trend negativo che, a meno di clamorose inversioni, a fine anno rischia di produrre un numero di decessi in carcere mai visto, né immaginabile fino a pochi anni fa. Ma non sono soltanto i detenuti a “morire di carcere”: da inizio anno già 4 agenti di Polizia penitenziaria si sono tolti la vita e il 23 luglio si è ucciso anche il Provveditore alle carceri della Calabria, Paolo Quattrone.
Lo scorso anno l’iniziativa del“Ferragosto in carcere” da noi organizzata ha avuto un grande riscontro:in tre giorni, grazie alla disponibilità di 165 parlamentari, sono state visitate quasi tutte le oltre duecento strutture penitenziarie presenti sul territorio. Si è trattato indubbiamente della più massiccia e importante visita di sindacato ispettivo mai effettuata in Italia.
Le scriviamo per informarLa che ripeteremo l’iniziativa anche quest’anno nei giorni 13, 14 e 15 agosto. Parlamentari e consiglieri regionali di tutti gli schieramenti politici, assieme ai garanti per i diritti delle persone private della libertà, incontreranno la “comunità penitenziaria”.
Conosciamo il lavoro che svolge la Chiesa cattolica all’interno degli istituti e ricordiamo il significato che ebbe dieci anni fa il Giubileo nelle carceri fortissimamente voluto da Giovanni Paolo II, le parole che utilizzò nel messaggio inviato allora: “astenersi da azioni promozionali nei confronti del detenuto significherebbe ridurre la misura detentiva a mera ritorsione sociale, rendendola soltanto odiosa”.
Proprio per questo Le scriviamo per chiederLe di operare affinchè questa volta anche gli Ordinari diocesani, che in base all’art. 67 dell’Ordinamento Penitenziario (L. 354/75) hanno la prerogativa di visitare gli istituti penitenziari senza preavviso per l’esercizio del loro ministero , si uniscano a noi in quest’incontro con una umanità sofferente che ha un estremo bisogno di ascolto. E non ci riferiamo solamente ai detenuti, ma anche al personale, ai direttori, agli agenti di polizia penitenziaria, agli educatori, agli psicologi, agli assistenti sociali, ai medici e agli infermieri.
Siamo certi che comprenderà l’importanza che un Suo gesto potrà avere per il rispetto dei diritti umani fondamentali degli uomini e delle donne che, come ha ricordato Benedetto XVI, “ hanno perso la libertà, ma non la dignità”.
“Ero carcerato e mi avete visitato”: un’opera di misericordia, di ri-conoscimento in quei “poveri” cui si riferisce Gesù nel Vangelo, che permetterebbe alla società italiana di essere più attenta e informata sulle condizioni indegne in cui vivono decine di migliaia di persone.
Gradisca i nostri migliori saluti
Rita Bernardini (deputata Radicali)
Mario Staderini (Segretario Nazionale di Radicali Italiani)
- Login to post comments
SU
Nota sui commenti: i commenti lasciati dagli utenti del sito non vengono ne' censurati ne' verificati in base al contenuto. I commenti con link non vengono pubblicati. Per i commenti si utilizza la piattaforma Diqsus che memorizza sui suoi server tutti i dati degli utenti, compreso l'indirizzo IP in caso di eventuali segnalazioni per abusi o violazioni di legge. Tutti possono lasciare commenti, quindi non c'e' alcuna verifica sull'appartenenza degli utenti al partito o al movimento Radicale.