Grande Satyagraha: digiuno e nonviolenza per arrivare al cuore dello Stato

Pannella Amnistia

“Fin dal 1980 i ritardi della giustizia in Italia sono causa di numerose violazioni della Carta dei Diritti dell’Uomo e costituiscono un pericolo effettivo per il rispetto dello Stato di diritto” con queste testuali parole si definisce il sistema giudiziario del nostro Paese al Consiglio dei Ministri d'Europa. Abitiamo una nazione in cui la giustizia si muove a rilento e senza alcun rispetto dei diritti umani fondamentali, tanto per l'irragionevole durata dei processi quanto per i trattamenti inumani e degradanti a cui sottopone i suoi cittadini detenuti. Le carceri, infatti, sono luoghi gestiti e amministrati dallo Stato, in cui proprio lo Stato quotidianamente costringe i propri rappresentanti a lavorare e operare trasgredendo e oltraggiando le sue stesse leggi. Le istituzioni sembrano dissociate: da una parte i loro vertici lamentano e riconoscono la barbarie in atto, dall'altro l'agenda politica e istituzionale ignora l'emergenza, coperta e legittimata dall'assenza completa di informazione pubblica sul tema.

La necessità di informare gli italiani sulle cause della disfatta della giustizia in Italia è stata riconosciuta dall'Autorità garante per le comunicazioni che ha prescritto alla Rai una compensazione di trattazione e approfondimento, ad oggi del tutto evasa.

Dall'8 gennaio scorso la Corte Eurpea dei diritti dell'uomo ha ingiunto all'Italia di rimuovere entro un anno le cause strutturali che deteminano quei trattamenti inumani e degradanti per cui la stessa corte è stata costretta a condannarci ripetutamente. Ma due mesi sono già trascorsi invano.

Dalla mezzanotte del 20 marzo Marco Pannella ha ripreso lo sciopero della fame. Obiettivo: incoraggiare lo “Stato” a rispettare la sue proprie leggi, gli impegni presi, la parola data, rispetto alla violazione che ogni giorno si perpetra nelle carceri di questo Paese.

Le ragioni e gli obiettivi del Grande Satyagrha» 

Ad oggi l'iniziativa di Marco intende essere uno spunto di dialogo che possa coinvolgere l'intero mondo penitenziario – dai detenuti e i loro familiari, a chi dentro il carcere lavora o presta servizio di volontariato: 5 giorni, dalla mezzanotte di domenica 24 marzo alla mezzanotte di venerdì 29 marzo, così da essere uniti, nell'ultimo giorno, a tutta la comunità cristiana che prevede ritualmente il digiuno nel giorno che ricorda la passione di Gesù. 5 giorni di digiuno per arrivare al cuore dello stato: per trasmettere, attraverso il proprio indebolimento fisico, energia e forza alle istituzioni affinché facciano ciò che devono per rispettare le leggi, i propri annunci, le proprie dichiarazioni.

Aderisci all'iniziativa»

La battaglia radicale per la legalità dunque continua ad esprimersi attraverso gli strumenti della nonviolenza e del diritto: attraverso la presentazione alla Corte dei Diritti dell'uomo di ricorsi su "casi tipo", attraverso la compilazione di dossier destinati al Comitato dei Ministri d'Europa o interpellanze all'Osce, ma anche attraverso iniziative come quella di Marco che rivendicando il diritto di ogni cittadino, sancito dalla Costituzione, di ottenere giustizia, in uno Stato considerato criminale abituale dalle corti internazionali.

Martedì 26 marzo, alle ore 16, c'è stata la conferenza stampa di Marco Pannella con i dirigenti radicali in sciopero della fame nella sala stampa della Camera dei Deputati convocata per esporre gli obiettivi della lotta nonviolenta in corso che vede già coinvolti dalla mezzanotte del 24 marzo oltre 300 cittadini, compresi i massimi responsabili dei soggetti radicali. 

Tra le prime adesioni pervenute: Sergio Stanzani, Presidente d’onore del Partito Radicale; gli ex parlamentari radicali Marco Beltrandi, Rita Bernardini, Sergio D’Elia, Maria Antonietta Farina Coscioni, Maurizio Turco, Paolo Vigevano, Elisabetta Zamparutti; il Segretario e il tesoriere di Radicali italiani, Mario Staderini e Michele De Lucia; la segretaria dell’associazione Detenuto Ignoto, Irente Testa; coordinatore dei cappellani Sardi, Don Ettore Cannavera; il Segretario Nazionale della Uil penitenziari, Eugenio Sarno; la Co-presidente Associazione Luca Coscioni, Mina Welby; i componenti della Direzione e del Comitato Nazionale di Radicali italiani, Simone Sapienza, Sergio Rovasio, Debora Cianfanelli, Maurizio Bolognetti, Matteo Angioli, Marco Maria Freddi, Caterina Caravaggi, Valentino Paesani, Mauro Zanella.

La conferenza stampa alla Camera che illustra gli obiettivi e le ragioni dell'iniziativa



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