Contro-Inaugurazione anno giudiziario: partecipa!
Inaugurazione dell'anno giudiziario: Ma quale giustizia?
Un'altra cerimonia ci aspetta: l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2012, il prossimo 26 gennaio, alla Corte di Cassazione di Roma (leggi com'è andata) e il 28 gennaio in tutte le corti d'appello d'italia. Piena di ossequi e liturgie, vuota di sostanza di cambiamento, per celebrare una giustizia che non c'è. Lo Stato italiano, secondo il suo stesso diritto penale, può essere definito un "criminale professionale" perchè trae sopravvivenza dalla reiterazione dei suoi delitti. E come potrebbe chiamarsi altrimenti uno Stato che in materia di giustizia snocciolerà cifre e dati che parlano di 9 milioni di processi pendenti tra civile e penale, di 180 mila prescrizioni l'anno, di oltre 4 anni di attesa per il compimento di una causa civile e oltre 7 per una penale, di carceri che violano quotidianamente i diritti umani fondamentali.
La stessa Ministro della Giustizia, Paola Severino, nella sua relazione del 18 gennaio alle Camere ha detto che la situazione delle carceri oggi è inaccettabile, che quella degli ospedali psichiatrici le procura angoscia e che è intollerabile la situazione dell'amministrazione della giustizia nel nostro Paese.
Leggi l'aricolo di Valter Vecellio su Nr»
RISORSE
- Guarda il video della manifestazione "Giustizia italiana alla gogna"
- Radio Carcere
- Emma Bonino, intervento al Senato: "Lo Stato illegale"
- Rita Bernardini sulle comunicazioni del Ministro Severino
- Intervento a margine della relazione severino di Maria Antonietta Farina Coscioni
- Trascrizione intervento domenicale di Marco Pannella
- Volantino per la manifestazione (Pdf - versione 1)
- Volantino per la manifestazione (Pdf - versione 2)
Giustizia o ingiustizia? Se su circa 3 milioni di delitti denunziati tra furti, omicidi, rapine, estorsioni e sequestro di persona a scopo di estorsione, la percentuale media degli autori che rimane impunita supera l'80 per cento. E per quello che riguarda i furti, che sono quasi i due terzi del totale, la misura dell'impunità sfiora il picco del 97,4 per cento! Se a fronte dei circa 44.000 posti disponibili nelle carceri, in queste risultano stipati 69.000 detenuti e l'organico è talmente sottonumerato da portare alla disperazione del suicidio.
Appuntamento al Palazzaccio
Radicali italiani organizza una mobilitazione nazionale in occasione dell'inaugurazione dell'Anno giudiziario: non solo a quella di cui sarà protagonista la Corte di Cassazione di Roma il 26 gennaio, ma anche alle inaugurazioni che due giorni dopo seguiranno in tutte le Corti d'appello dei capoluoghi d'Italia. E non solo fuori dal palazzo, manifestando in piazza con una contro-inaugurazione, ma chiedendo ufficialmente anche di intervenire all'inaugurazione stessa, ponendo le problematiche cardine sulle quali si fonda la battaglia radicale per la giustizia (Richiesta di intervento). L'unico strumento efficace per riportare il nostro paese nel rispetto dei dettami della sua stessa costituzione rimane l'amnistia: amnistia per la Repubblica. Appuntamento il 26 gennaio a Roma, alle 10.30 e il 28 in tutti i capoluoghi di provincia aderenti.
Le iniziative locali
Il Comitato nazionale di Radicali italiani, riunitosi dal 20 al 22 gennaio, ha deliberato che gli organi dirigenti promuovano, chiedendo il sostegno delle associazioni territoriali e dei parlamentari radicali, manifestazioni e presidi ovunque sia possibile in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario per rilanciare l’amnistia quale strumento indispensabile per una riforma strutturale del sistema giudiziario. All'appello hanno finora risposto Torino, Firenze, Genova, Milano, Ancona, Napoli, Salerno, Lecce, Catania, Cagliari, Bologna e Trieste che il 28 gennaio saranno protagoniste della loro contro-inaugurazione; mentre a Potenza si tratta ormai di una consuetudine: il militante e componente della direzione di Radicali italiani, Maurizio Bolognetti, ottenendo facoltà di parola con apposita richiesta, esporrà, come fa da anni, il punto di vista radicale ponendo quegli interrogativi scomodi nell'ambito della gestione e malagestione della giustizia a livello locale.
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