I veleni industriali e politici della Basilicata: Il caso Fenice/EDF. Bolognetti: Onoriamo la Convenzione di Aarhus pubblicando la determina dirigenziale della Provincia di Potenza.

Termovalorizzatore Fenice Melfi
Con determina dirigenziale n° 3065 del 14 ottobre 2010, recante in calce la firma dell’Ing. Santoro, la Provincia di Potenza ha rinnovato all’inceneritore Fenice, di proprietà della multinazionale francese Edf, l’autorizzazione all’esercizio. La decisione della Provincia di Potenza  merita senz’altro di essere approfondita. A pagina 21 della sopracitata determina leggiamo che la durata del rinnovo all’esercizio “è fissata in 10 anni, a decorrere dal 19 ottobre 2010 e comunque fino al rilascio dell’AIA da parte della Regione Basilicata”.
Pur confidando in un’interpretazione autentica da parte della Provincia, ci sembra di poter affermare che trattasi di un’autorizzazione provvisoria, vincolata al rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale da parte della Regione Basilicata.
A pagina 20 si parla di una nota Arpab datata 7 ottobre 2010, con la quale l’agenzia per la protezione ambientale esprime parere favorevole “al rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio dell’inceneritore”.
La stessa Arpab a tutto settembre 2010 segnala nell’area dell’inceneritore un inquinamento da nickel nei pozzi 5-6-7-8-9 anche 18 volte superiore ai limiti previsti dalla legge e una presenza di trielina fuori norma nel pozzo 1.
Sul sito dell’Arpab al momento non sono disponibili i dati relativi al bimestre ottobre-novembre 2010  e vista l’allegra gestione Sigillito potrebbe anche essere che per il bimestre in oggetto di monitoraggi non ce ne siano affatto.
Piuttosto inquietante  è poi quanto si legge a pagina 6, dove si riferisce che il 23 settembre 2010, Fenice Spa, “a causa della fermata della sezione inertizzazione, allocata presso l’impianto, per interventi manutentivi di tipo strutturale e a causa delle difficoltà sopraggiunte per la reperibilità di ricambistica sul mercato nazionale”, ha chiesto una proroga per il conferimento delle ceneri volanti aventi codice Cer 190113 presso centri autorizzati a svolgere il processo di inertizzazione.
Concludendo, ci chiediamo e chiediamo alla Provincia di Potenza e al Dipartimento ambiente della Regione se sia normale concedere un’autorizzazione provvisoria all’esercizio in assenza dell’Autorizzazione Integrata Ambientale. Nel caso in cui la Regione non emanasse l’Aia, l’autorizzazione durerebbe 10 anni? Se così fosse, quella che appare come un’autorizzazione provvisoria di fatto diventerebbe un’autorizzazione permanente.
Di Maurizio Bolognetti, Direzione Nazionale Radicali Italiani

Approfondimenti

Determina Dirigenziale/Fenice Provincia di Potenza

Veleni nelle falde acquifere, ma Fenice torna a bruciare (Gazzetta del Mezzogiorno, 19 gennaio 2011)

Tante denunce finite nel dimenticatoio. Embrionioni di indagini che la magistratura sembra aver dimenticato (Gazzetta del Mezzogiorno, 19 gennaio 2011)

N.B.

In realtà Fenice non ha mai smesso di bruciare.

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