Tempa Rossa: Lo strano caso delle due relazioni scientifiche

Tempa Rossa

 La storia delle attività estrattive in Basilicata è ricca di aneddoti e spunti di riflessione. Di sicuro interesse è la vicenda legata al Centro oli della Total che dovrà sorgere a Corleto Perticara(Val Camastra). L’8 settembre del 2004, il direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della regione Basilicata, dottor Paolo Scarpellini, dichiara di “interesse archeologico particolarmente importante” una vasta area ubicata in agro del comune di Corleto Perticara. Scarpellini prende la sua decisione sulla base della relazione redatta dall’archeologo Marcello Tagliente che tra l’altro scrive: “a seguito di un sopralluogo effettuato in località Tempa Rossa si è riscontrata, in condizioni particolarmente favorevoli per la visibilità del suolo, la presenza di un importante sito archeologico. Al fine di evitare qualsiasi compromissione, risulta, in ogni caso, necessario tutelare, in forme adeguate, il sito archeologico di Tempa Rossa di Corleto Perticara, mediate l’imposizione del vincolo archeologico diretto ex art. 2 del D.LGS 490/199 sull’area perimetrata.”

Poco tempo dopo, però, ci si accorge che l’area vincolata coincide in parte con il sito su cui dovrebbe nascere il Centro Oli della Total.
Il 19 settembre 2007, il direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Regione Basilicata, il Prof. Alfredo Giacomazzi, annulla il regime di tutela diretta, dichiarato con D.D.R. n.8 dell’8 settembre 2004 dal suo predecessore Paolo Scarpellini. La decisione viene presa sulla base della relazione scientifica redatta dall’archeologo Salvatore Bianco.
Come precisato dallo stesso Bianco, gli scavi effettuati in località Tempa Rossa, su cui l’archeologo basa le sue valutazioni, vengono finanziati dal mecenatismo della Total. Scrive Bianco: “A seguito dello scavo estensivo eseguito dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata su tutta l’area soggetta a vincolo archeologico diretto, con onere a carico della Total Italia, si sono del tutto precisate l’estensione e l’entità delle realtà archeologico effettivamente esistenti sul pianoro di Tempa Rossa.”
Insomma, le nuove indagini fanno cadere i vincoli imposti nel 2004 e danno il via libera alla Total per l’insediamento del Centro Oli in località Tempa Rossa.
Senza voler entrare nel merito delle valutazioni espresse da Tagliante e Bianco, mi limito ad osservare che, a distanza di tre anni, quello che era un importante sito archeologico diventa decisamente meno importante, determinando una nuova perimetrazione che va ad eliminare qualsiasi interferenza con il sito progettato dalla Total.
Di certo, aggiungo, sarebbe stato opportuno che gli scavi effettuati dal prof. Tagliente non venissero finanziati dalla Total. Ma si sa, in Basilicata non si bada troppo a queste sottigliezze e soprattutto si preferisce, quando si tratta di petrolio, non fare troppe domande. 

Di Maurizio Bolognetti, Direzione Nazionale Radicali Italiani

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