Staderini a Fini: non c'è dibattito ne riforme senza democrazia

Fini

Riforma maggioritaria per legge elettorale e federalismo 

L'invito di Gianfranco Fini a concentrarsi nel merito delle proposte e delle riforme va raccolto pienamente e senza riserve anche al di fuori della sua area politica di riferimento. Perché il confronto sia fra posizioni autenticamente riformatrici occorre, però, avere chiari i punti di partenza, altrimenti anziché compromessi seri e nobili avremo solo inciuci e pasticci. 
Ad esempio sulla legge elettorale, dove per evitare nuovi porcellum o mattarellum e rimettere al centro della politica le persone invece dei comitati d'affari partitici, non si può prescindere da una riforma in senso maggioritario basata sul collegio uninominale (a turno unico o a doppio turno). Si tratta, peraltro, della posizione ufficiale sino ad oggi sia di Fini che del PD. 
Allo stesso modo il federalismo, che al momento è l'ennesimo imbroglio dei partiti a danno dei cittadini perché si limita a spostare la sede dove ci si spartisce la spesa pubblica, deve essere accompagnato da una grande riforma americana e non proporzionalista delle istituzioni. 
Si illuderebbe, però, Fini o chiunque altro, se pensasse davvero che il dibattito si sposterà sulle proposte politiche nell'attuale contesto di non democrazia, con una "informazione" che sottrae ai cittadini la possibilità stessa di conoscere le proposte, confrontarle e giudicarle, eliminando dall'agenda politica alcuni dei temi più sentiti e determinanti nella formazione del consenso. La "questione democrazia" è la vera pregiudiziale per qualsiasi sbocco riformatore della crisi di regime in atto.  

Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani 

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