Roma Capitale, Iervolino: L’accentramento dei poteri ha bisogno di giusti-contrappesi

Roma, altare patria. frecce tricolori

Dichiarazione di Massimiliano Iervolino, membro di giunta di Radicali-Italiani

La bozza del Testo Unico di Roma Capitale (Turc) realizzata dal Comune di-Roma e dal Ministero per le Riforme, in attuazione dell'articolo 24 della-legge del 5 maggio 2009 n.42, sta suscitando un-ampio dibattito a tratti surreale. La partitocrazia, quando parla di-“riforme” che prevedono l’accentramento delle funzioni e delle deleghe,-non discute mai quali giusti contrappesi apporre allo-strapotere di un futuro decisore. Infatti, anche questa volta è così. Il-confronto su Roma Capitale, tra la maggioranza e l’opposizione-“ufficiale”, manca di due questioni cruciali. In primo luogo: essendo uno-dei problemi della politica italiana lo svuotamento delle assemblee-elettive, con i decreti attuativi come si garantisce la separazione tra il-potere legislativo e quello esecutivo? In secondo luogo: considerato che-con tale riforma si attribuisce un potere ampio al futuro “super” Sindaco-di Roma, come si garantiscono i giusti contrappesi? La partecipazione dei-cittadini attraverso il solo voto amministrativo è una scelta scellerata,-gli elettori devono avere la possibilità di intervenire, mediante-strumenti adeguati e durante tutto l’arco della consiliatura, per -proporre o abrogare provvedimenti della “super” amministrazione. Proprio-seguendo questa logica, i nostri Padri costituenti pensarono di assegnare-ai cittadini il potere di partecipare all’attività legislativa-principalmente attraverso tre tipi di voto: quello elettorale nazionale,-quello elettorale regionale, infine quello referendario, per vagliare ed-eventualmente correggere, mediante l’abrogazione totale o parziale, le-leggi varate dal Parlamento. Purtroppo le lodevoli intenzioni dei Padri-costituenti sono state “tradite” da sessant’anni di partitocrazia, quella-stessa “cultura” di potere che ha prodotto la peste italiana e che anche-oggi, a livello locale e per la riforma di Roma Capitale, non prevede il-giusto contrappeso al potere di un super Sindaco.

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