RI.REI., una storia di malgoverno che viene da lontano e che la Giunta ha il dovere di arrestare. La Polverini dica fin d'ora che ogni accreditamento è inconcepibile

Ri.Rei.
Lo stato di abbandono dei disabili psichiatrici ospiti del centro diurno di terapia riabilitativa intensiva di via Sbricoli di Roma - uno dei centri gestiti dal Consorzio Ri.Rei.- documentato dalle testimonianze delle madri dell'Associazione genitori utenti disabili onlus (Agud) e dei giornalisti al seguito, non è che l'ultimo episodio di una vicenda amministrativa sconcertante che, in spregio a qualsiasi volontà di migliorare la vita dei disabili e delle loro famiglie, si sta consumando da anni negli uffici della giunta regionale passata e presente.
 
Le mancanze del consorzio di  cooperative che è subentrato - senza alcuna gara ad evidenza pubblica - nella gestione dei centri exAnniverdi sono tali, tante e reiterate,   che il 3 aprile 2009 l'Agenzia di sanità pubblica (ASP), dopo un mese di ispezioni effettuate in tutti i Centri Ri.Rei, nella  relazione inviata al Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo e al sub commissario alla Sanità Mario Morlacco, dichiarava diffuse e sostanziali carenze presso i Centri, pronunciandosi negativamente su un eventuale accreditamento e sottolineando la presenza in merito ai progetti riabilitativi, di rilevanti “criticità”, «la cui documentazione tecnica e tutto ciò che comporta una corretta documentazione delle attività svolte e dei loro esiti oltre che della qualità offerta, appare frammentaria, talvolta assente o insufficiente»;
 
A mo' di esempio delle carenze igienico sanitarie della gestione Ri.Rei si pensi al Centro di Santa Severa, dove il Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute (NAS), in seguito ad un'ispezione eseguita ha rilevato numerose difformità (già evidenziate dal SISP della Asl Roma F il 25.08.2008) afferenti i requisiti minimi organizzativi, la destinazione d’uso degli ambienti e le insufficienti condizioni igienico sanitarie nonché una inadeguatezza complessiva della struttura che, a fronte dei cinquanta posti assegnati,  avrebbe potuto ottenere una autorizzazione soltanto per venti;
Leggere che il consigliere del PD, Enzo Foschi, interroghi la Presidente Polverini per sapere quali iniziative intende assumere la Regione per contribuire a perseguire i genitori dei disabili "ospiti" per tutelare e salvaguardare le strutture che quelle condizioni hanno determinato, lascia perplessi, ma ancor più lunare risulta il richiedere la definizione, la "giusta conclusione" (sic!) della vicenda del consorzio di Ri.Rei, ovvero richiederne l'accreditamento, che alla luce delle vicende di questi anni tutto meriterebbe fuorché godere dell'affidamento di servizi pubblici così delicati.
 
Come Consiglieri della Lista Bonino-Pannella abbiamo presentato una mozione volta ad impegnare la giunta all'unica "giusta conclusione" della vicenda, ovvero dare seguito alla determina della Direzione Regionale Programmazione Sanitaria della Regione Lazio, assunta il 2 luglio 2009, di revoca dell’autorizzazione di cui al DPGR n.150/1996 relativa al centro di S.Severa per mancanza di requisiti e manifesta incapacità di gestione secondo le buone pratiche mediche dei pazienti psichiatrici ed escludere l'accreditamento di tutte quelle strutture che in questi anni si sono dimostrate incapaci ad assicurare servizi adeguati ai disabili.

 

Dichiarazione dei Consiglieri della Lista Bonino Pannella,  Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo.

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