Mobilitazione immigrati a Brescia, Bernardini e Perduca (Radicali) a Maroni: Si trovi accordo nel rispetto dei diritti umani

“La protesta drammatica degli extracomunitari che da 5 giorni ormai occupano una gru a Brescia ribadisce la necessità di una riflessione sulle misure del governo in materia d'immigrazione.
La sanatoria-regolarizzazione, infatti, è nata col grave handicap di interessare solo badanti e colf escludendo, dunque, altri settori lavorativi che fanno frequente ricorso alla manodopera extracomunitaria.
Com’è noto, a Brescia sono molti gli immigrati che lavorano in nero, soprattutto nell'industria. E che non hanno trovato altra soluzione, per regolarizzarsi, che piegarsi al ricatto di chi era disponibile a dichiarare che fossero colf o badanti, dietro pagamento di un cospicuo compenso.
Da più parti arrivano inoltre segnalazioni di comportamenti deprecabili da parte di datori di lavoro, italiani ed extracomunitari, che si rifiutano di ritirare la sanatoria-regolarizzazione perché attendono, dal malcapitato extracomunitario, il versamento di un'ulteriore tangente.
In più occorre ricordare che il primo decreto sulla sanatoria-regolarizzazione lasciava chiaramente intendere che alla medesima avrebbero potuto accedere anche coloro che avevano ricevuto il foglio di via non per reati, ma solo per clandestinità e che una successiva circolare del Ministero (Circolare Manganelli) escludeva però questa possibilità disorientando molti immigrati che avevano fatto la domanda sborsando la cifra prevista di 500 euro e, successivamente pagato , assieme ai datori di lavoro, i contributi necessari per la sanatoria-regolarizzazione
Per queste ragioni noi parlamentari Radicali abbiamo presentato un’interrogazione nella quale chiediamo al Ministro degli Interni: quali siano i dati di previsione riguardo all’accoglimento delle circa trecentomila domande di regolarizzazione avanzate; quale sia, in particolare, la situazione nella provincia di Brescia e se il ministro sia a conoscenza di forme di speculazione da parte dei datori di lavoro ai danni degli immigrati per i quali è stata chiesta la regolarizzazione; se, infine, il ministro Maroni non ritenga che sia arrivato il momento di ridiscutere le diverse posizioni dei migranti di Brescia, per giungere a un accordo rispettoso dei diritti umani.”
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