Dichiarazione di Marco Pannella
Il Presidente-governatore Roberto Formigoni, nella sua replica alle documentate affermazioni di Marco Cappato, dà – a mio avviso – la misura della sua arrogante quanto ormai disperata disonestà intellettuale e operativa. Infatti: l’unica differenza fra i suoi comportamenti e quelli Radicali è questa: i Radicali non avendo raggiunto le firme necessarie per presentare le loro liste, a causa del carattere antidemocratico, illegale e violento della situazione lombarda e italiana, non le hanno quindi presentate al voto degli elettori. Mentre Formigoni e formigoniani, nelle stesse nostre condizioni, hanno presentato una lista con firme falsificate. Ogni commento è superfluo. Tutti sanno, con il tono e le affermazioni del Governatore-Presidente, qual è l’ordine che il Regime, il suo massimo esponente lombardo, ha emesso a tutte e tutti: magistrati, stampa, mass media, alle migliaia e migliaia di suoi sottoposti; l’ordine è COSA FATTA, CAPO HA.
Quanto a noi, ne traiamo la conferma che, a Regime sessantennale abbattuto, occorrerà che la democrazia italiana processi questa gente e uno come lui lo metta almeno per un po’ in galera.
Ma, quanto a Formigoni, il processarlo sembra inevitabile perfino in questo suo Regime. Confidiamo, infatti, che vi sia un giudice, e anche molti, a Milano.
Che schifo! Ha mormorato un mio amico membro di CL , della CL di don Giussani e non di quella di Roberto e dei suoi complici. Nella loro opera costante, e sempre più da impuniti, di truffe e di violazioni delle leggi, dei diritti civili, politici ed umani; innanzitutto proprio degli elettori lombardi. Alle prossime nuove elezioni voterò convinto Marco Cappato. Nel frattempo, con lui e con tutte e tutti i nostri compagni Radicali e democratici, credenti nella religione della libertà e della responsabilità, sapremo di nuovo far vincere la Resistenza e far crollare il potere corrotto e corruttore, che a Milano e in Lombardia ancora tenta di protrarre i suoi fatti e misfatti.
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