“A Radio 24, un fiume di parole contro di me perché “a cadavere ancora caldo”, quello di Mario Monicelli, avrei innescato nell’aula di Montecitorio una bagarre sull’eutanasia”. Lo scrive la deputata Radicale, Rita Bernardini in un articolo pubblicato sul settimanale “gli Altri” diretto da Piero Sansonetti nel numero in edicola da venerdì 10 dicembre.
“Secondo tutti i benpensanti in servizio permanente effettivo, - scrive ancora - avrei dovuto tacere. Io, radicale da qualche decennio; io, l’amica di Piergiorgio Welby, che da anni implorava me, Pannella e i radicali, di intraprendere questa difficile lotta convinto che solo i radicali potessero trovare e avere il coraggio di farla…”.
“Avrei dovuto tacere, - chiede la deputata Radicale - il giorno in cui il maestro del cinema italiano decideva con grande coraggio e vitalità – sì, vitalità! – di lanciarsi da un balcone per l’ultimo, liberatorio volo? Anzi: a tutti quei “buoni” che in nome della sacralità della vita vogliono innaturalmente farci vivere, infilandoci sondini nasogastrici per nutrirci forzatamente anche se non lo vogliamo, io dico che non li vedo mai mobilitati sulla lotta per i Livelli Essenziali di Assistenza ai disabili gravissimi che ha visto e vede sempre in prima linea la deputata radicale Maria Antonietta Farina Coscioni. Loro, i “buoni”, tacciono, indifferenti”. Rita Bernardini conclude così: “Per gli ipocriti, per i cosiddetti “buoni”, importava che alla pienezza della vita e dell’ultima scelta di Monicelli venisse negata la dignità e il valore che egli ha tributato al suo pensiero e alla sua azione di quasi cent’anni”.
Roma, 9 dicembre 2010
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