“Nel silenzio generale è stato inserito nel decreto “milleproroghe” la (seconda) proroga del mandato dei Consigli della rappresentanza militare fino al 30 luglio 2012.
Il mandato cioè di quelli che sono stati capaci di firmare un contratto in bianco; di quelli stanno ricevendo una giusta attenzione da parte delle procure militari e ordinarie fino a quelli che sono stati rinviati a giudizio per aver picchiato selvaggiamente chi aveva denunciato delle evidenti irregolarità.
Questi Consigli erano già stati arbitrariamente prorogati lo scorso 4 novembre 2009 con una norma impropriamente inserita nel decreto per il rinnovo delle missioni all’estero che di fatto ha sottratto a tutti i cittadini militari il diritto di eleggere liberamente i propri rappresentanti.
Ora ci risiamo e lo avevamo capito dal silenzio dei Cocer dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica e della Guardia di Finanza, nonché dalle spericolate difese d’ufficio che il Cocer dei carabinieri ha voluto fare per sostenere che le “coltellate alle spalle” inferte dal Governo alle forze di polizia, contro le quali si sono levate le proteste di tutti i sindacati di polizia, fossero giuste ed eque.
Adesso è ora di dire basta! Il decreto milleproroghe serve evidentemente a prorogare le norme di legge la cui scadenza creerebbe dei vuoti normativi. utilizzarlo per pagare prebende e favori senza alcun motivo, per continuare a far gravare sull’intera collettività gli oltre 40 milioni di euro che costa annualmente il “carrozzone” della rappresentanza militare è un atto di grave irresponsabilità che solo un ministro come La Russa può ritenere di poter fare impunemente.
Il Ministro La Russa aveva giustificato la precedente proroga con la necessità di avvalersi dei Cocer in carica per portare a termine la riforma della rappresentanza e il riordino delle carriere. Questi provvedimenti normativi sono stati cancellati e quindi quale è la ragione di questa nuova proroga se non quella di continuare a garantirsi complicità? E se invece dovesse essere un atto con il quale si corrisponde ad un ricatto sarebbe anche peggio.
Ci appelliamo nuovamente al Presidente Napolitano perché induca il Governo a cancellare questa iniqua, infame, anticostituzionale norma.
La nostra incondizionata solidarietà e fiduciosa speranza è nella forza e nella determinazione della "truppa" che nonostante lo squallido e vergognoso trattamento economico, umano e politico che ricevono tengono duro continuando ad vere, con noi, fiducia nelle istituzioni e nello Stato.
Sono in giornate come queste che il ricordo va ai carabinieri colonnello Frignani, maggiore De Carolis e capitano Aversa che per avere compiuto il loro dovere, obbedendo all'ordine di arrestare Benito Mussolini nel luglio 1943, finirono trucidati con tanti altri innocenti cittadini nelle Fosse ardeatine. Quando il senso dello Stato ha un senso."
Dichiarazione del deputato radicale Maurizio Turco, cofondatore del partito per la tutela dei diritti di militari e forze di polizia (Pdm) e Luca Marco Comellini , Segretario del Pdm
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