Comunicato stampa del Comitato referendario Milanosìmuove
Durante gli scorsi Referendum days avevamo salutato la risposta ad Emma Bonino da parte del Vicesindaco De Corato, che ci pareva aprisse alla possibilità che il Sindaco Moratti concedesse, come è suo potere, le deleghe ai dipendenti per autenticare le firme sui referendum. Purtroppo, quella che sembrava un'apertura ha evidentemente dovuto fare i conti con esigenze di altro tipo. Dopo la nostra richiesta formale -che chiariva tutte le differenze tra questa raccolta firme e quelle elettorali, nonché l'inesistenza di problemi sindacali o di altro tipo- abbiamo ricevuto un secondo diniego dal Sindaco Moratti, attraverso la seguente missiva:
"Egregi Signori, su delega del Sindaco di Milano Letizia Moratti sono a rispondere alla Vostra richiesta in data 23.9.2010 che, sostanzialmente, riproduce quella già avanzata in data 20.7.2010 cui avevo, sempre su delega del Sindaco, fornito risposta con mia in data 30.7.2010. In tal senso non mi è dato ravvisare alcun "aliquid novi" che possa giustificare un mutamento d'avvviso rispetto alla decisione già precedentemente assunta e, soprattutto, alle ragioni poste a suo
sostegno. A cui, pertanto, non posso che riportarmi. Resto, peraltro, convinto (e lo dico anche alla luce della mia pregressa attività di autenticatore svolta, come Consigliere Comunale, nel 2004 in occasione della raccolta di firme per i referendum sulla fecondazione assistita) che l'esercizio del diritto alla partecipazione democratica possa trovare, anche in questo caso, una sua piena esplicazione nell'ambito di quanto prescritto dalle norme in materia senza dover dare luogo a eccezioni di sorta. Cordialmente Avv. Stefano Pillitteri Assessore Qualità, Servizi al Cittadino e Semplificazione, Servizi Civici."
A tal proposito, i fondatori del comitato Marco Cappato, Edoardo Croci e Enrico Fedrighini dichiarano:
"La decisione del Sindaco Moratti è un atto di miopia politica e disattenzione nei confronti della città. Sappiamo bene che il Sindaco non è obbligato a concedere le deleghe ai dipendenti comunali per autenticare le firme. Ma, essendo un'attività da svolgere volontariamente e fuori dagli orari d'ufficio, si sarebbe trattato di una decisione che non avrebbe comportato alcun onere per l'amministrazione comunale e che avrebbe facilitato, d'ora in poi, tutte le proposte di iniziativa popolare, di qualunque parte e colore politico esse siano. Non abbiamo mai chiesto "eccezioni", come invece insiste ad argomentare il Sindaco. Abbiamo semmai chiesto, con fiducia, una scelta a favore delle iniziative popolari; abbiamo chiesto all'amministrazione pubblica di facilitare i cittadini nel riccorrere agli strumenti di partecipazione previsti dallo Statuto comunale. La strada seguita, invece, ha come risultato quello di rendere la vita difficile a chiunque vuole e vorrà presentare proposte civiche per la soluzione dei problemi della città. Ci auguriamo che i cittadini ci diano una mano a superare anche questo ostacolo dando la disponibilità a raccogliere firme per i
refendum days del 15-16-17 ottobre."
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