"Il Marco Scomodo"

Caricatura di Bruni

 

Di Maurizio Bolognetti, Direzione Nazionale Radicali Italiani
Questa mattina dalle frequenze di Radio Radicale, Marco Pannella ha commentato quello che lui stesso ha definito il terrorizzante scenario politico che si sta materializzando in Italia. Il leader radicale, analizzando la situazione italiana, ha tra l’altro affermato: “La Rivoluzione milanese è una rivoluzione interna al regime partitocratico di cui Berlusconi è solo il prodotto. Nel vuoto di democrazia, personalità come Silvio Berlusconi non hanno potuto che prosperare fino alla morte politica”.
L’asfittico e mortifero scenario politico descritto da Pannella toglie il respiro e fotografa una realtà che i Radicali circa un anno fa hanno descritto in un dossier intitolato “La Peste italiana”, sconosciuto ai più, perché nel paese de “La Peste” le opinioni “eterodosse” vengono rimosse, cancellate, occultate. Così come viene rimosso dai principali talk show lo scomodo Pannella.
Perché occorre parlare di Ruby, di escort e di complotti da basso impero romano, dei bizantinismi di una politica vuota e senza respiro riformatore, ma guai a parlare dello stato della democrazia, della negazione del diritto di elettorato attivo e passivo, della manipolazione delle leggi elettorali, del sessantennio partitocratico, dell’attentato ai diritti civili e politici dei cittadini italiani, della negazione del diritto a conoscere per deliberare, di Giunte e consigli regionali abusivi, di “Firmigoni” e della “strage di leggi, di diritto, di principi costituzionali, di norme e di regole che avrebbero dovuto governare la convivenza civile della democrazia italiana”.
Ne “La peste italiana” abbiamo scritto: Da 60 anni, in Italia, al regime fascista del Partito-Stato ha fatto seguito il regime “sfascista” dello Stato dei Partiti”.
Credo che nel suo intervento mattutino a Radio Radicale Pannella ci abbia parlato di questo, del “terrorizzante” sfascio prodotto da un sistema che nega democrazia, legalità e stato di diritto e che, come inevitabile conseguenza, deve negare conoscenza e trasparenza.
Nel 1989, il “Gruppo parlamentare federalista Europeo” produsse un opuscolo curato da Gabriele Paci, intitolato “Il Marco Scomodo”.
Il mini dossier offre un esauriente resoconto della vicenda che portò alle dimissioni di Marco Pannella dalla carica di parlamentare. Dimissioni, caso unico nella storia dell’Italia repubblicana, prontamente accettate dalla Camera. 
Nella prefazione è dato leggere: “….tutta la documentazione sulle dimissioni di Pannella, ma anche un saggio sullo stato della democrazia”.
A scanso di equivoci, gioverà ricordare che allora tra i protagonisti della vita politica italiana non c’erano né il Cavaliere, né Forza Italia, ma anche allora, così come oggi, i Radicali parlavano di democrazia, legalità e Stato di diritto.
Il 9 ottobre del 1989, Marco Pannella annunciava le sue dimissioni indirizzando una missiva all’allora presidente della Camera Nilde Iotti. Scriveva nella lettera il leader Radicale: “Dovunque si volga lo sguardo il prevalere di impulsi, riflessi, violenze istituzionali e sociali di carattere inequivocabilmente fascistico mi appare tragicamente chiaro. Se manca, o sembra mancare, la violenza squadristica con le sue vittime ed i suoi assassini, è perché l’assassinio dell’immagine, della verità, della tolleranza, delle idee, delle stesse leggi e del loro fondamento morale, la Costituzione, lo si compie oggi ogni ora, in modo più completo, più profondo, più radicale di allora, attraverso l’opera del mass-media…”
Come si può vedere, ancora tracce de “La peste italiana”, del “Caso Italia”, di una storia Radicale fatta di lotte per la democrazia, per la vita del diritto e per il diritto alla vita.
Forse la condanna di Pannella è quella di vedere ciò che altri non vedono, o non vogliono vedere, persi come sono nel loro pantano.
Leonardo Sciascia in uno dei suoi romanzi, ”Il Cavaliere e la morte”, scrive: “Ma forse tutto nel mondo stava accadendo a somiglianza dell’inflazione, la moneta del vivere ogni giorno perdeva valore; la vita intera era una specie di vacua euforia monetaria senza più alcun potere di acquisto. La copertura oro – del sentimento, del pensiero era stata dilapidata; le cose vere avevano ormai un prezzo irraggiungibile, addirittura ignoto.”
Il movimento radicale e Marco Pannella(non me ne voglia) sono la “copertura oro” di cui questo paese avrebbe bisogno contro fasulle rivoluzioni interne al regime, contro i gattopardismi, come antidoto ad un sistema di potere sempre più asfissiante e mortifero. 

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