Lettera aperta a Pierluigi Bersani, Nichi Vendola, Antonio Di Pietro e Beppe Grillo

E' più grave (ab)usare del poter di Presidente del Consiglio per annullare un fermo di polizia oppure realizzare la falsificazione massiccia delle elezioni nella più popolosa regione italiana? La domanda, di per sé, sembrerebbe insensata. Che bisogno c'è di paragonare fatti così diversi? Sono gravi entrambi! Invece, è utile, per avvicinarci alla vera domanda.
In vista di giovedì, e oltre, la vera domanda è dunque questa: perché sulla vicenda non avete aperto bocca?
Qualcosa da fare invece c'è, anche perché il "tanto peggio tanto meglio" non è mai stata la nostra politica, né ci aspettiamo rendite di posizione da una vicenda nascosta all'opinione pubblica. C'è da rompere quel silenzio di complicità, inaugurato nel salotto di Santoro con te, Pierluigi, presente in studio insieme al Presidente Roberto F., senza che neanche il Vauro osasse chiamarlo "Firmigoni" (giusto Corrado Guzzanti a "Vieni via con me" ha saputo scherzare sulla firma di Michael Jackson per Formigoni, ma quelli sono programmi che non durano).
Insomma c'è da riportare un minimo di democrazia, di conoscenza e di rispetto delle regole in questo Paese, e dareste un bel contributo se, in qualcuna delle tante occasioni che avete di rivolgervi a milioni e milioni di persone, rompeste il silenzio finora tenuto. L'udienza del 9 dicembre, poi, è pubblica.
Marco Cappato
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