Legge elettorale. Cappato: se Berlusconi si unisse alla nostra battaglia per il maggioritario sarebbe il benvenuto

La tenuta di elezioni anticipate con l'attuale legge elettorale garantirebbe un ulteriore aggravamento dello sfascio delle istituzioni italiane: un nuovo Parlamento di nominati, liste presentate illegalmente alla "Firmigoni", una campagna elettorale illegale determinata dalla finta rissa di oligarchie televisive, rimpinguate da un finanziamento pubblico ai partiti triplicato. tutto ciò è quanto di meno auspicabile per affrontare la crisi finanziaria, economica e sociale che investe anche l'Italia.
Ha ragione Angelo Panebianco sul Corriere oggi ad individuare nella riforma elettorale in senso maggioritario la chiave per soluzioni alternative. Fa bene anche a rivolgersi innanzitutto a Silvio Berlusconi, il quale è più di ogni altro nelle condizioni di fare la prima mossa. Se Berlusconi scegliesse, invece delle controriforme proporzionalistiche da più parti invocate, di abbandonare la "porcata" da lui stesso voluta e optare per il sistema maggioritario uninominale di collegio, come Radicali non potremmo che dire "benvenuto", seppure in ritardo di 16 anni dalle promesse sempre tradite. Naturalmente non c'è da farsi alcuna illusione che il Presidente del Consiglio scelga di abbandonare un metodo che finora ha fatto le sue fortune in termini di occupazione del potere, senza che nessuna delle riforme liberali a parole invocate, dalla giustizia al fisco, siano mai state realizzate.
Nel merito della riforma, al contrario di Panebianco ritengo che L'opzione "anglosassone" sia proprio quella dalla quale ripartire perché è l'unica che si può fondare su una chiara comprensione e un forte sostegno in termini di opinione pubblica. Se l'Italia fosse una democrazia si smetterebbe di considerare tale dato come irrilevante.
Dichiarazione di Marco Cappato, iscritto a Radicali italiani e Segretario dell'Associazione Luca Coscioni
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