Ddl Alfano originario è la prima occasione per raccogliere l'invito di Napolitano.
L'invito del Presidente della Repubblica è quanto mai doveroso. La crisi della giustizia italiana, con i suoi 11 milioni di processi pendenti, rappresenta la più grande questione sociale che la politica non vuole e non sa affrontare. Occorrono davvero scelte coraggiose, a cominciare dall'amnistia quale precondizione per procedere a una riforma strutturale e organica del sistema giustizia, che comprenda la separazione delle carriere dei magistrati, la riforma dell'obbligatorietà dell'azione penale e del CSM, la modifica della legge sulla responsabilità civile dei magistrati, la revisione del collocamento fuori ruolo dei magistrati e degli incarichi extragiudiziari, la cancellazione dei reati senza vittima. Una Risoluzione in tal senso dei parlamentari Radicali fu approvata a larghissima maggioranza nel gennaio del 2009. Nulla è stato sinora fatto, mentre persino il ddl Alfano sulle carceri in discussione al Senato è stato svuotato dei suoi contenuti originari. Il voto del Senato sarà la prima occasione per raccogliere l'invito del Presidente Napolitano. Di fronte all'urgenza di interrompere il trattamento disumano e le torture cui sono costretti detenuti e operatori penitenziari, è criminale limitarsi a rincorrere processi e leggi ad personam. Per risvegliare anche su questo l'anima della democrazia, Marco Pannella dal 2 ottobre scorso conduce un satyagraha attraverso lo sciopero della fame.
Da una dichiarazione di Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani.
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