- Dichiarazione di Rita Bernardini (Radicali/PD), membro della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati
La Consulta del PDL sulla Giustizia ripropone il metodo della bicamerale – sì, proprio quella che fu presieduta da Massimo D’Alema nel 1997 – per varare finalmente la riforma della Giustizia in Italia. Quale modo migliore per rimandare sine die una Riforma necessaria come il pane di farle imboccare una strada che ha già dimostrato di essere fallimentare?
Perché – mi chiedo - continuare a mortificare il Parlamento (dopo aver mortificato il popolo italiano al quale è stato negato il diritto ai referendum), affidandosi a strumenti inciucisti non previsti dalla nostra Costituzione? Ricordo al PDL che sono stati approvati dall’aula di Montecitorio atti di indirizzo al Governo (6/00012) che mal si conciliano con la politica delle “riforme condivise”, che nei decenni ha portato solo ad aborti di "riformicchie", senza affrontare i nodi di una Giustizia allo sfascio.
Plaudo all’iniziativa del quotidiano “LIBERO” che sta raccogliendo le firme sulla responsabilità civile dei magistrati, collegandola a quel falso e ipocrita principio dell’obbligatorietà dell’azione penale il quale lascia ad impiegati dello Stato, che avanzano automaticamente in carriera, la scelta tutta politica dei reati da perseguire. L’ho sottoscritta e, per quanto mi è possibile, la propaganderò.
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