Enti locali, trasparenza e democrazia. Beltrandi: in Italia non si pubblicano i resoconti delle spese elettorali. Nonostante lo imponga la legge

Soldi

Mentre in Italia si dibatte sulle cause, sulle conseguenze, dei fatti dolorosi e gravi che hanno coinvolto manifestanti e forze dell’ordine, i radicali proseguono nella propria opera di conoscenza e divulgazione dei meccanismi che guidano le istituzioni pubbliche, cercando di dare sostanza ad una democrazia che non rispetta le proprie stesse leggi. Con metodi nonviolenti.

In moltissimi enti locali, comuni, province, regioni, grazie all’opera oscura ma preziosissima dei militanti radicali, è stato richiesta la consultazione delle dichiarazioni di eletti e nominati, che essi devono depositare presso gli uffici regionali, provinciali e comunali in base alle norme contenute nella legge n. 441 del 1982.

Ricordo tra gli altri, i comuni di Siena, Palermo, Roma, Fermo, Macerata, Caserta , Brescia, Ascoli, Ancona, ma anche regioni come la Basilicata o la Calabria.

Ebbene, il risultato è stato imbarazzante: un indignato silenzio o una indecorosa interpretazione della legge, che spinge gli amministratori a sostenere l’abrogazione della norma.

Per garantire a tutti i cittadini il diritto al conoscere per deliberare, ho presentato una serie di interrogazioni a Maroni, perché renda l’interpretazione autentica della legge, consentendo, o meglio, vincolando gli amministratori locali ad ottemperare ai propri doveri ed oneri.

La democrazia si fonda sul rispetto del principio dello stato di diritto, ed il mezzo pratico per realizzarlo, è il rispetto delle procedure. Maroni può spiegar bene il contenuto della legge, soprattutto perché proviene da un partito ove la demagogia dell’antipolitica, portata avanti a colpi di slogan del tipo “Roma ladrona”, l’ha fatta per anni da padrona. Speriamo che non abbia subito un’improvvisa conversione sulla via del ministero e che esista ancora un ministro dell’interno a Roma. Non solo per i fatti di martedì scorso.

Dichiarazione di Marco Beltrandi, deputato radicale



SEGUICI
SU
FACEBOOK

Nota sui commenti: i commenti lasciati dagli utenti del sito non vengono ne' censurati ne' verificati in base al contenuto. I commenti con link non vengono pubblicati. Per i commenti si utilizza la piattaforma Diqsus che memorizza sui suoi server tutti i dati degli utenti, compreso l'indirizzo IP in caso di eventuali segnalazioni per abusi o violazioni di legge. Tutti possono lasciare commenti, quindi non c'e' alcuna verifica sull'appartenenza degli utenti al partito o al movimento Radicale.