Detenuto morto, Staderini: pubblicare le foto del suo volto tumefatto. Aprire subito una inchiesta a 360 gradi

 

  • Dichiarazione di Mario Staderini, della Direzione Nazionale di Radicali Italiani
 
 
 
Quando un uomo entra in carcere con le sue gambe e ne esce morto dopo pochi giorni, è indispensabile che le istituzioni spieghino cosa è successo in maniera pronta e trasparente.
E se necessario, ammettano le loro responsabilità.
Stefano Cucchi, 31 anni, non aveva segni sul viso quando fu arrestato per possesso di una modesta quantità di stupefacenti. È morto 6 giorni dopo all’Ospedale Pertini di Roma, senza che ai genitori fosse consentito neanche un colloquio.
La denuncia di Luigi Manconi e dell’Associazione Antigone richiede l’immediato accertamento della verità, senza pastoie burocratiche che allontano dall’obiettivo.
Giusto, quindi, che siano rese pubbliche le foto del viso tumefatto di Cucchi ed i suoi interrogatori, come accadrebbe se si trattasse di inchieste importanti.
Al detenuto ignoto Stefano restituiamo almeno ora quella dignità che solo la forza della verità potrà dare alla sua famiglia.
E ricordiamoci che, in ogni caso, è morto per le conseguenze di un arresto per mero possesso di droga.
 
 

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