Delegazione Radicale visita il reparto delle persone transessuali nel carcere di Rebibbia - Roma. Taglio dei fondi e sovraffollamento

Questa mattina, sabato 15 gennaio, una delegazione di radicali, composta da Rita Bernardini (deputata radicali/PD e Presidente dell’Associazione Radicale Certi Diritti), Giuseppe Rossodivita (Consigliere Regionale radicale del Lazio), Leila Deianis (Presidente dell’Associazione Libellula) e Sergio Rovasio (Segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti), si è recata in visita nel Carcere romano di Rebibbia N.C., accompagnata dal Direttore, dott. Carmelo Cantone.
La visita è stata fatta nel reparto delle persone transessuali all’interno del quale sono rinchiuse 25 persone, quasi tutte straniere. La condizione delle persone transessuali nel carcere è del tutto incompatibile rispetto ai bisogni e all’assistenza medica specialistica di cui necessitano. Tra i problemi più gravi vi è quello del sovraffollamento e della mancanza di attività lavorativa. In tutto il reparto vi sono solo due persone lavoratrici e l’assistenza sanitaria specialistica, come per tutta la popolazione detenuta in Italia, è del tutto inadeguata.
In tutta Italia le persone transessuali detenute sono 168 distribuite in 17 carceri. La maggior parte delle persone transessuali detenute si trovano nelle carceri di Napoli, Roma, Firenze e Belluno. Quasi tutte sono persone extra-comunitarie e molte si trovano in regime detentivo per violazione della legge sull’immigrazione. Vi sono molte persone transessuali in condizioni di forte disagio. L’Associazione Radicale Certi Diritti si impegna a fare visita a tutti e 17 i reparti distribuiti in Italia.
Più in generale, nel solo Carcere di Rebibbia quest'anno sono stati fatti ingenti tagli ai fondi destinati dall’Amminstrazione Penitenziaria ai detenuti lavoratori: il fondo per le "mercedi" è stato decurtato di ben 650.000 Euro. Tra i più gravi problemi riscontrati nel carcere di Rebibbia Nuovo Complesso, c'è sicuramente il sovraffollamento: i 1.670 detenuti presenti devono infatti "sistemarsi" nel 1.200 posti regolamentari a disposizione. Inoltre, per i lavori di manutenzione dell'intero complesso il direttore può contare solo su 50.000 euro all'anno. Come termine di paragone basti pensare che il Palazzo del Consiglio Regionale del Lazio, di Via della Pisana a Roma, vede stanziati, per manutenzione e ristrutturazioni oltre 8 milioni e mezzo di Euro ogni anno.
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