Caso Tobagi, Zamparutti: il suo assassino morto suicida o di morte naturale?

 

  • Dichiarazione di Elisabetta Zamparutti, deputata radicale-Pd:
 
È vero che Manfredi De Stefano, l'assassino di Walter Tobagi, come-racconta la figlia Benedetta, si sarebbe suicidato nel carcere di Udine il-6 aprile del 1984 invece di morire per un malore improvviso, come si è-finora creduto?" E' quanto chiede al Ministro della Giustizia la deputata-Radicale Elisabetta Zamparutti in una interrogazione depositata oggi.-L'interrogazione parlamentare prende le mosse da un articolo di Franco-Corleone, pubblicato dal Manifesto il 31 ottobre scorso, che richiama le-gravissime rivelazioni e i dubbi sollevati alla vigilia del trentesimo-anniversario della morte del giornalista del Corriere della sera dalla-stessa figlia Benedetta. Prima in un articolo pubblicato sul periodico del-carcere Due Palazzi di Padova "Ristretti Orizzonti" e ora nel suo libro di-imminente pubblicazione, Benedetta Tobagi - è scritto nella interrogazione
 rivela che il giudice istruttore dell'epoca del processo, Caimmi, le-avrebbe confidato che non era vero che l'esecutore materiale dell'omicidio-del padre era morto a causa di un aneurisma: 'avevamo cambiato la scheda,-si è impiccato, me lo ricordo benissimo,' le avrebbe detto. "Sono-affermazioni gravissime," scrive Elisabetta Zamparutti nella sua-interrogazione, perché "saremmo di fronte all'evidente comportamento-deviato delle istituzioni" e a "una tale messa in scena, che-inevitabilmente farebbe aumentare i già tanti e inquietanti interrogativi-attorno all'omicidio di Walter Tobagi." Il caso, "tutt'altro che chiuso"-secondo Elisabetta Zamparutti che più di un anno fa ha presentato una-interpellanza alla quale il governo "nonostante sette solleciti" non ha-ancora risposto, torna di attualità in questi giorni anche per un processo-per diffamazione in corso a Milano, dove, domani 3 novembre, è prevista la-sentenza d'appello contro il giornalista Renzo Magosso e l'ex carabiniere-Dario Covolo che da anni sostiene di aver avvisato i suoi superiori-dell'esistenza di un progetto di attentato contro Tobagi sei mesi prima-dell'omicidio.
SEGUE TESTO INTERROGAZIONE
Interrogazione a risposta scritta al Ministro della Giustizia
Per sapere, premesso che:
in data 29 settembre 2008, ho interpellato il Presidente del Consiglio e i-Ministri della Giustizia, dell'Interno e della Difesa per sapere se erano-in grado di fare chiarezza, tra l'altro, su due fatti inquietanti emersi a-distanza di molti anni dall'omicidio di Walter Tobagi avvenuto il 28-maggio 1980 a Milano: primo, il contenuto di "informative" secondo le-quali si sarebbe saputo in anticipo di mesi i nomi dei terroristi che-stavano progettando l'attentato al giornalista del Corriere della Sera e-che poi effettivamente l'uccisero; secondo, il contenuto del documento-presentato dal generale Bozzo davanti al Tribunale di Monza nella udienza-del 16 aprile 2008 secondo il quale gli sarebbero state date dai suoi-superiori indicazioni per fornire, se interrogato dalla magistratura, la-versione «concordata» sulle indagini relativa al caso Tobagi;
dopo oltre un anno e nonostante numerosi solleciti, a quella interpellanza-e alle gravi questioni poste, dai Ministri interrogati non ancora è giunta-risposta;
nel frattempo ulteriori inquietanti interrogativi sono stati sollevati-alla vigilia del trentesimo anniversario della morte di Tobagi dalla-stessa figlia Benedetta, prima in una sua testimonianza pubblicata sul-periodico del carcere Due Palazzi di Padova "Ristretti Orizzonti" e ora-nelle pagine del suo libro di imminente pubblicazione, testimonianza e-libro di cui ha scritto anche Franco Corleone in un articolo pubblicato-sul Manifesto del 31 ottobre scorso;
nella testimonianza pubblicata su "Ristretti Orizzonti" in un numero-speciale dedicato alle vittime (n. 4, luglio-agosto 2009), Benedetta-Tobagi racconta dell'omicidio del padre descrivendo, da un lato, la-vicenda di Marco Barbone e Mario Marano, due dei militanti della banda-responsabile dell'omicidio che grazie alla collaborazione con i magistrati-si salvarono dal carcere, e, dall'altro, quella dell'esecutore materiale-del delitto insieme a Barbone, Manfredi De Stefano, morto il 6 aprile del-1984 in un ospedale di Udine dove era stato ricoverato d'urgenza "per un-aneurisma" occorsogli nel carcere della città;
così scrive Benedetta Tobagi sulla sorte di De Stefano: «Risultava morto-in carcere per un aneurisma nel 1984, invece poco tempo fa ho scoperto, da-un giudice istruttore che me lo ha detto con una freddezza impressionante,-"no, noi avevamo cambiato la scheda, si è impiccato, me lo ricordo-benissimo". Ora - continua Benedetta Tobagi - questa notizia mi ha-sconvolto, mi ha sconvolto sapere che c'era un dato, scusate l'ingenuità,-di questa gravità, alterato con dei documenti pubblici, e poi soprattutto-pensare che dall'omicidio di mio padre era venuto fuori un suicidio non mi-ha dato nessun tipo di sollievo, e non perché sono buona, ma perché crea-un'ulteriore distruzione di senso, ancora più male»;
nel libro autobiografico di Benedetta Tobagi che sta uscendo in libreria-in questi giorni, la storia vi risulta confermata e viene anche fatto il-nome del magistrato autore della rivelazione, così che - scrive Corleone-nel citato articolo sul Manifesto - a pagina 281 si può leggere: « giudice-istruttore dell'epoca del processo Tobagi, Mi chiedo se non l'abbiano-ammazzato di botte. La verità è quasi più terribile: «Si è impiccato
rivela Caimmi (giudice istruttore dell'epoca del processo Tobagi, ndr)
Me lo ricordo, era fragile, instabile: Aveva certe mani lunghe, nervose,-da pianista»;
Se corrisponde al vero che Manfredi De Stefano, l'assassino di Walter-Tobagi, come racconta la figlia Benedetta, si sarebbe suicidato nel-carcere di Udine il 6 aprile del 1984 invece di morire per un malore-improvviso, come si è finora creduto.-Se su quella morte fu disposta e da chi un'autopsia, da chi fu eseguita e-che esito ebbe.-Nel caso in cui sia stato davvero nascosto il suicidio, cosa intenda fare-di fronte all'evidente comportamento deviato delle istituzioni e nei-confronti degli artefici di una tale messa in scena, che inevitabilmente-farebbe aumentare i già tanti e inquietanti interrogativi attorno-all'omicidio di Walter Tobagi.
Elisabetta Zamparutti

© 2009 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati

SEGUICI
SU
FACEBOOK

Nota sui commenti: i commenti lasciati dagli utenti del sito non vengono ne' censurati ne' verificati in base al contenuto. I commenti con link non vengono pubblicati. Per i commenti si utilizza la piattaforma Diqsus che memorizza sui suoi server tutti i dati degli utenti, compreso l'indirizzo IP in caso di eventuali segnalazioni per abusi o violazioni di legge. Tutti possono lasciare commenti, quindi non c'e' alcuna verifica sull'appartenenza degli utenti al partito o al movimento Radicale.