· Dichiarazione di Rita Bernardini, deputata radicale della Commissione Giustizia
E’ molto probabile che il Parlamento non riesca ad approvare nemmeno la versione “svuotata” - e priva di ogni efficacia rispetto al dramma carcerario - del DDL Alfano sull’esecuzione presso il domicilio delle pene inferiori ad un anno. La Commissione Giustizia della Camera, seppure in sede legislativa, dopo mesi e mesi di discussione e di saccheggio del testo originario, a stamattina ancora non ha licenziato il testo che comunque dovrà poi passare al Senato per la definitiva approvazione. Il Parlamento riuscirà a far ciò prima della pausa estiva? Ho i miei fondati dubbi. Nemmeno l’aspirina riusciranno a dare alla comunità penitenziaria ridotta allo stremo!
Tutto ciò accade mentre i direttori degli Istituti penitenziari fanno i conti dei pochi che potranno finire di scontare gli ultimi mesi in detenzione domiciliare lasciando qualche metro quadrato libero nelle celle affollate all’inverosimile e il DAP dirama (è accaduto ieri) una circolare attuativa di una legge che ancora non c’è!
Continuo ad augurarmi che il Governo dimostri un minimo di senso di responsabilità varando con un decreto legge la versione originaria del DDL Alfano che, almeno, potrebbe restituire, con la detenzione domiciliare di circa 12.000 persone, un minimo di legalità alle carceri italiane ridotte in uno stato di totale abbandono umano e civile, mai verificatosi in passato in proporzioni così sconvolgenti.
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