Dichiarazione di Marco Cappato, del Comitato nazionale di Radicali italiani
La condizione di sfascio e di crisi politica, economica e sociale del nostro Paese è aggravata non soltanto dall’inerzia impotente di una maggioranza occupata da faide interne e guerra di dossier, ma anche dal comportamento delle opposizioni ufficiali –cioè quelle alle quali non è negato l’accesso alle televisioni, come invece accade a noi Radicali- che si dimostrano incapaci di esprimere un’alternativa. Il fatto che le opposizioni non trovino niente di meglio da fare che esercitarsi con la fantasia su nomi e equilibri di ipotetiche maggioranze futuribili -da incollare assieme dopo ancor più ipotetiche crisi di governo, magari per realizzare l’ennesima controriforma elettorale all’italiana- è il segno dell’autoriduzione a un ruolo subalterno alla maggioranza che c’è oggi.
Come Radicali continuiamo ostinatamente a proporre di usare questa legislatura per fare del Parlamento italiano il terminale istituzionale di lotte sociali non più rinviabili, pena l’aggravarsi del connotato criminale dello Stato italiano. Di tali lotte, la prima e la più urgente riguarda lo stato comatoso di una giustizia del tutto fuorilegge e contraria a ogni standard europeo e internazionale, che ha come appendice la tortura sistematicamente praticata nelle carceri italiane.
Affinché vi sia almeno la consapevolezza di quanto sta accadendo nel nostro Paese, c’è da augurarsi che in queste ultime ore possa aumentare il numero dei Parlamentari, di qualsiasi parte politica, che decidono di cogliere l’occasione offerta dall’iniziativa del “Ferragosto in carcere” promossa da Rita Bernardini e da Radicali italiani.
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