Bolognetti: L'Idv tra campagne acquisti e "porte girevoli"

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Di Maurizio Bolognetti, Direzione Nazionale Radicali Italiani
Il grande moralizzatore della vita pubblica italiana, al secolo Don Tonino Di Pietro da Montenero di Bisaccia, nelle settimane che hanno preceduto il voto di fiducia del 14 dicembre ha quotidianamente denunciato la campagna acquisti del Cavaliere. Come siano andate le cose è a tutti noto: altri due deputati IDV, Scilipoti e Razzi, hanno abbandonato Tonino e i suoi valori per dirigersi verso altri lidi. Un’autentica emorragia quella che dal 2008 ha investito il partito di Di Pietro, che in meno di due anni ha dovuto registrare l’addio di 7 deputati, due senatori e due parlamentari europei. In compenso, però, quello che Di Pietro perde a Roma e a Bruxelles lo guadagna in giro per l’Italia, ad iniziare dalla Basilicata. Come per magia, tutto ciò che a Roma viene definito “campagna acquisti”, diventando oggetto di denunce alla Procura della Repubblica, a Potenza e a Matera è semplicemente il frutto di un “partito aperto” pronto ad accogliere tutti coloro che vengono folgorati sulla via di Damasco del Di Pietro-pensiero. E che l’Idv lucana sia un “partito aperto” è testimoniato dall’intenso Turn-over a cui abbiamo assistito in questi anni. Basti pensare che Roberto Galante, che aderì all’Italia dei valori a ridosso delle elezioni comunali potentine del 2008, oggi è ritornato al suo vecchio amore: i Popolari uniti.
Si entra, si esce, poi magari si rientra, l’importante è portare con sé un bel pacchetto di preferenze.
L’Idv dopo aver perso il fondamentale apporto di Galante(il candidato più votato alle comunali 2008), ha riguadagnato una rappresentanza nel consiglio comunale del capoluogo di regione grazie all’adesione di Pino Laviero eletto nella lista civica “La Potenza dei cittadini”. Insomma, per un consigliere comunale che va, c’è sempre un consigliere comunale che viene, a volte anche due.
Tanto è stato l’entusiasmo dei vertici dipietristi lucani, che alla presentazione di Laviero ha preso parte addirittura il capogruppo al Senato Felice Belisario, il quale ha benedetto la nuova unione facendo gli scongiuri affinché durasse qualche settimana in più rispetto al matrimonio celebrato qualche mese prima con Galante.
Sia chiaro, il sottoscritto non è abituato ad impiccare un uomo ad una frase. Nella vita è legittimo cambiare idea e anche partito. Certo, sarebbe opportuno che il cambiamento venisse dettato dal maturare di nuove convinzioni, ma tutto sommato va bene anche un po’ di sano trasformismo. Che diamine, alla fine conta vincere e non partecipare!  
Faccio fatica, però, a comprendere perché ciò che a Roma è campagna acquisti in Basilicata si traduce con “Porte aperte” e viceversa.
Intanto, gli uomini di Tonino il moralizzatore ad agosto 2010 hanno incassato la poltrona dell’Alsia. Per essere più precisi, Domenico Romaniello(candidato alle regionali 2010) ha sostituito alla guida dell’Ente Michele Radice, ex segretario regionale Idv, che come Galante ha abbandonato il partito per insanabili conflitti.
Da sottolineare che da oltre un anno l’Alsia, acronimo che sta per “Agenzia lucana di sviluppo e di innovazione in agricoltura”, evita accuratamente di chiedere la retrocessione dei terreni della Marinagri Spa, ma i valori, si sa, Tonino li riserva per i palcoscenici di prestigio. In periferia meglio fare incetta di voti e di posti per irrobustire il partito.
L’onda lunga dipietrista in Basilicata continuerà e, siatene certi, anche il turn-over.  
 
 
Approfondimenti
 
Stralcio della lettera inviata da Maurizio Bolognetti e Ottavio Frammartino ai procuratori di Potenza e Matera e al Procuratore generale c/o la Corte d’Appello di Potenza
 
I terreni dell’ALSIA.
 
A Policoro, da anni, è in corso di costruzione un grande villaggio turistico.
Dell’area su cui sorge ben 200 ettari si appartenevano ad Enti pubblici.
Dei predetti terreni, all’incirca 160 ettari rivengono da un esproprio per la realizzazione di attività industriali mai realizzate. Altri 35 ettari circa dal riconoscimento, che molti considerano contrario alla legge, di un’accessione di aree demaniali per modifica del corso del fiume.
Nel mese di novembre 2008, Ottavio Frammartino, con atto stragiudiziale (doc. n.4), invitava e diffidava il Ministro dell’Economia, il Presidente della Regione Basilicata e il legale rappresentante dell’ALSIA ad agire per la retrocessione dei terreni espropriati e non utilizzati a scopo industriale e per il rilascio dei terreno per i quali vi era stato una non legittima attribuzione.
A seguito dell’atto stragiudiziale, l’ALSIA richiese, al fine di sapere se fossero fondate le richieste di retrocessione e rilascio dei terreni, un parere legale al prof. Garofalo, dell’Università di Bari.
Il professionista rese il proprio parere in maniera positiva avvertendo anche che sarebbe stato opportuno agire celermente onde evitare pregiudizi derivanti da prescrizioni.
Il responsabile dell’ALSIA, in coerenza con i risultati del parere legale, affidò all’avv. Vincenzo Zaccagnino, del foro di Potenza, l’incarico di avviare l’azione giudiziaria per la retrocessione e il rilascio delle aree ovvero per il risarcimento del danno che potrebbe ascendere ad oltre 50 milioni di euro.
L’avv. Zaccagnino ha predisposto l’atto di citazione e lo ha inviato all’ALSIA affinché il legale rappresentante dell’Ente sottoscrivesse il mandato ad litem. Questo, nel settembre del 2009.
Inspiegabilmente, il mandato ad litem all’avv. Zaccagnino non è mai stato sottoscritto.
E’ possibile sapere se in relazione a tali gravi omissioni, sulle quali la stampa lucana ha dato spesso ampia informazione, vi siano state indagini? Se sì, quale è il loro stadio? E, in caso negativo, se non si intende avviarle?
 
 
 

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