Basilicata, inquinamento invasi. Bolognetti: Nessun segreto violato, solo il tentativo di dar corpo all'art. 5 della Convenzione di Aarhus. La Procura indaghi sui verui "disegni criminosi" e sulle tante omissioni.

Invasi Basilicata

 

Il direttore di radio radicale Paolo Martini intervista Maurizio Bolognetti sull’udienza del 26 gennaio.
 
Di Maurizio Bolognetti, Direzione Nazionale Radicali Italiani
 
Il 26 gennaio dovrò comparire di fronte al Gup di Potenza per rispondere della violazione degli articoli 81 cpv, 110 e 326 cp. Il Pm di Potenza Salvatore Colella, che nel marzo del 2010 dispose la perquisizione della mia abitazione, ritiene che in relazione alla vicenda dell’inquinamento degli invasi(Pertusillo, Camastra, Montecotugno) ci sia stata una violazione del segreto d’ufficio. Il disegno criminoso, così viene definito in gergo giuridico, sarebbe stato consumato da un’associazione a delinquere costituita dal sottoscritto e dal tenente della Polizia Provinciale di Potenza Giuseppe Di Bello, anch’egli imputato nel medesimo procedimento. Cosa deciderà il Gup, dott. Luigi Barrella, evidentemente lo sapremo il 26 gennaio, ma nell’attesa è quanto mai opportuno provare a sviscerare alcune considerazioni sulla vicenda. Quella stessa Procura della Repubblica che ci accusa di aver violato la legge, informando i cittadini di un potenziale pericolo per la loro salute, è stata destinataria di alcuni esposti sulle ben note vicende del Sin di Tito Scalo, dell’inceneritore Fenice, dell’inquinamento della sorgente Acqua dell’Abete. Le procure lucane indagano da due anni sull’inquinamento della falda acquifera del fiume Ofanto, provocata dall’inceneritore Fenice e, per usare un eufemismo, si potrebbe dire che l’inchiesta segna il passo. Da due anni attendiamo risposte sulle cause che hanno determinato un duplice sequestro della sorgente Acqua dell’Abete, tributaria dell’invaso della Camastra. Da dieci anni attendiamo risposte sul sequestro della vasca fosfogessi, ubicata nell’area ex-liquichimica, dove, in base alle ipotesi formulate dagli inquirenti, sono state stoccate decine di miglia di tonnellate di fanghi industriali e anche fanghi provenienti dalle attività petrolifere. Nel gennaio del 2010 ho ritenuto opportuno raccogliere una segnalazione e sollevare dubbi sulla qualità delle acque invasate in alcune delle principali dighe lucane. Le analisi commissionate alla Biosan dai Radicali, tutto quello che emerso nei mesi successivi e quanto avvenuto nell’invaso del Pertusillo, hanno trasformato i dubbi in certezze. No, nessun segreto violato, semmai il tentativo, nel mio operato e in quel del Tenente di Bello, di dar corpo all’art. 5 comma c della Convenzione di Aarhus che recita: “In caso di minaccia imminente per la salute umana o per l’ambiente, imputabile ad attività umane o dovuta a cause naturali siano diffuse immediatamente e senza indugio tutte le informazioni in possesso delle autorità pubbliche che consentano a chiunque possa esserne colpito di adottare le misure atte a prevenire o limitare i danni derivanti da tale minaccia”. Resta in questa vicenda la sgradevole impressione che in Basilicata, ancora una volta, si preferisca perseguire coloro che si fanno carico di denunciare. Il disegno criminoso, così come le omissioni, va ricercato altrove. Chiudo preannunciando una mia richiesta di intervento all’inaugurazione dell’anno giudiziario.
 
P.S.
 
Nel leggere, nell’avviso di fissazione dell’udienza preliminare, che tra le persone offese c’è il Ministero di Grazia e Giustizia, viene da sorridere e verrebbe da aggiungere: tanto facilmente si offendono quando c’è da colpire chi ha il solo torto di raccontare verità scomode, tanto sono tolleranti e non vedono e non sentono quando c’è da perseguire chi devasta un territorio, soprattutto se trattasi di potenti multinazionali.  
 
Il caso Basilicata, perché è di questo che parliamo, potrebbe essere rappresentato come una tessera del puzzle che compone il Caso Italia descritto dai Radicali nel dossier "La peste italiana".
 

 

Approfondimenti

Intervista RR

Rifiuti e Inquinamento in Basilicata: Bolognetti e Di Bello il 26 in Tribunale (Nuova del Sud, 7 gennaio 2011)

Il prossimo 26 gennaio Bolognetti e Di Bello davanti al Gup (Il Quotidiano, 7 gennaio 2011)

Bolognetti intervistato sul caso inquinamento (Gazzetta del Mezzogiorno, 7 gennaio 2011)

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