Ambiente Eolie, Beltrandi: un enorme porto mette in pericolo l’arcipelago, rischiando di fargli perdere lo status Unesco di “patrimonio dell’umanità”

Eolie
Ho presentato, oggi, un’interrogazione parlamentare sulla costruzione di un porto turistico e commerciale, di sproporzionate dimensioni, nell’isola di Lipari. La struttura portuale dovrebbe essere costruita dalla Lipari porto spa, una società pubblica costituita da Condotte d’acqua ( 70%) e dal comune di Lipari (30%) .
Un'opera mastodontica che snaturerebbe la baia dell’isola di Lipari e che comporterebbe molto probabilmente la fuoruscita delle Eolie dalla lista del Patrimonio dell’Unesco, che mal si concilia con il progetto del parco delle Eolie voluto  dal Ministero dell’Ambiente. Senza contare che nel piano regolatore del Comune di Lipari non è prevista  l’opera. Per questo ritengo che : “Le Eolie sono state il primo sito riconosciuto all’Italia dall’Unesco per valori naturalistici. Ora questa opera mastodontica, quanto inutile, rischia di far espellere le Eolie dalla prestigiosa lista. Un porto chiaramente sovradimensionato rispetto alle reali necessità dell’Isola, che puzza di speculazione edilizia , che consegnerebbe quel poco  che resterebbe dell’economia dell’isola in mano a pochi, togliendola ai molti  isolani che vivono di turismo. Un progetto non previsto dal piano regolatore generale, in un isola che non si è adeguata alle regole regionali che prevedono che sia dotata di in piano regolatore dei porti. Un disegno portato avanti tenacemente da un sindaco che, nell’ultima campagna elettorale, secondo voci raccolte sull’isola, si è avvalso dell’appoggio di consulenti esterni messi a disposizione dalla società Condotte d’acqua. Un mega porto che fa a pugni con il progetto del parco delle Eolie, caldeggiato dallo stesso primo cittadino dell’isola, e promosso ministero dell’Ambiente. Una vicenda che comunque finisca avrà un costo importante per le disastrate casse comunali e sulle quali sarebbe, a mio avviso, opportuno che  si approfondisse la conoscenza”.

Dichiarazione di Marco Beltrandi, deputato radicale

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