Fecondazione. Cappato: falso che la Corte Edu si sia espressa su status embrione. L'Italia viola diritti malati e scienziati

Dichiarazione di Marco Cappato, Radicale, Tesoriere dell'Assocaizione Luca Coscioni:
"La sentenza della Corte di Strasburgo non rappresenta in alcun modo una presa di posizione sullo "status dell'embrione", come vorrebbe far credere l'Onorevole Binetti, e meno che mai attribuisce una generica patente di ragionevolezza alla legge 40, come vorrebbe far credere la Ministra Lorenzin nonostante i numerosi pronunciamenti della Corte proprio contro la legge 40".
"La Corte dei diritti umani si è limitata a giudicare non lesivi del diritto alla vita famigliare della Signora Parrillo il divieto a lei frapposto di donare i suoi tre embrioni alla ricerca, e ciò anche in considerazione del decesso del compagno della Signora Parrillo. Certamente come Associazione Luca Coscioni avremmo auspicato una scelta diversa, anche perché ora i tre embrioni saranno così destinati ad un'inutile distruzione. Ma tale decisione dei Giudici europei, NON riguarda dunque nella maniera più assoluta un pronunciamento sul diritto alla libertà di ricerca scientifica sugli embrioni umani, che riguarda semmai il diritto degli scienziati di poter far ricerca sugli embrioni e il diritto dei malati di poter beneficiare dei progressi della ricerca scientifica".
"Su questi obiettivi, che continueremo a portare avanti sia in Corte costituzionale che in Corte europea dei diritti umani, Governo e Parlamento italiano portano intera la responsabilità di violare i diritti umani fondamentali di malati e scienziati".
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