La pubblicazione dei “Black-spider memos”, la corrispondenza tra il Principe Carlo e Tony Blair rafforza lo Stato di Diritto. L'opera di conoscenza deve ora proseguire con la pubblicazione del Rapporto Chilcot sulla guerra in Iraq

Dichiarazione di Matteo Angioli, membro del Comitato nazionale di Radicali Italiani e del Consiglio Generale del PRNTT:
"La pubblicazione di ieri dei “Black-spider memos”, cioè la corrispondenza del 2004-2005 tra il Principe Carlo, Tony Blair e alcuni Ministri, resa possibile grazie al pervicace interessamento del Guardian e decisa dalla Corte Suprema britannica (la più alta istanza giuridica del Paese), è un importante passo nel segno del rafforzamento dello Stato di Diritto".
"I documenti confermano, tra l'altro, il carattere illegittimo e irresponsabile della decisione del Governo Blair di invadere l'Iraq nel marzo 2003 e la posizione assai critica della Casa Reale britannica. Emergono in particolare la preoccupazione e la frustrazione per la significativa pressione posta sull'esercito di Sua Maestà, inadeguatamente equipaggiato per affrontare una tale impresa militare".
"Adesso, l'opera di conoscenza e quindi di responsabilizzazione delle massime cariche dello Stato deve proseguire e per questo è imperativo che Londra possa procedere con la pubblicazione delle conclusioni delle indagini effettuate dalla Commissione indipendente d'inchiesta guidata da Sir John Chilcot proprio sul coinvolgimento del Regno Unito nella guerra all'Iraq".
"È una drammatica questione che il nostro Presidente del Consiglio Matteo Renzi, ammiratore di Tony Blair, potrebbe e dovrebbe seguire con molta attenzione. Avrà così anch'egli l'opportunità non solo di conoscere meglio la sua fonte d'ispirazione, ma di trarne alcune riflessioni e lezioni. La prima è evitare di compiere costose scelte temerarie. La seconda è approfondire perché mai nel suo libro “Un viaggio” l'ex Primo Ministro laburista si sia definito un “ingenuo, incosciente, irresponsabile stupido”: non per aver trascinato il Paese in una scellerata operazione militare a traino degli Stati Uniti guidati da George W. Bush, bensì per aver istituito quel Freedom of Information Act che, sebbene presenti ancora non pochi limiti, nutre il diritto alla conoscenza e lo Stato di Diritto, fondamento di ogni civiltà democratica e principale strumento di contrasto a regimi autoritari e organizzazioni terroristiche".
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