Riserva Naturale di Decima. EcoRadicali scrivono a Zingaretti: la Regione applichi la legge. Restauro ambientale subito

In Italia succede anche questo. Immaginate un'area boschiva parzialmente tutelata sin dal 1939, successivamente vincolata con la Legge Galasso (1985) ed elevata, nel 1997, a Riserva integrale dalla Regione Lazio proprio per il valore ecologico e paesistico.
Immaginate che tutto questo ecosistema costituito da querce secolari, un ricchissimo sottobosco e colonie di uccelli, volpi tassi, possa scomparire da un giorno a un altro nel silenzio generale.
Questo è quanto stava accadendo nei giorni scorsi e, per di più, con il nulla osta delle istituzioni preposte per legge alla salvaguardia di questo straordinario ecosistema.
Nei giorni scorsi, abbiamo dato vita al Tweetmob per salvare la Riserva Naturale di Decima Malafede #salviamodecima e per protestare contro il nulla osta concesso da Roma Natura e che si è tradotto nell'immediato abbattimento di decine di querce secolari. Ma nei progetti ne sarebbero scomparse un migliaio, cancellando in poche settimane un ecosistema boschivo noto e tutelato già da metà del '500, quindi addirittura prima della nascita delle moderne legislazioni ambientali.
In questi casi, la prima domanda è "Perché?" Occorre far notare che l'area, uno dei sistemi boschivi più estesi dell'Italia centrale, è da tempo nel mirino della speculazione (GRA bis, nuovi quartieri residenziali ipotizzati!)
La mobilitazione ha portato ad un retrofront dell'Ente che ha cercato di salvare le apparenze e di fare scaricabarile con la Regione Lazio. Per il momento gran parte delle querce si è salvato. Di fronte allo scandalo generale, anche Zingaretti è intervenuto su tweetter. Ma non ci accontentiamo di aver salvato il 90% del bosco. Adesso chiederemo il ristoro dei
danni così come previsto dalle norme vigenti. Oggi è stata inviata una lettera aperta alle autorità regionali che ha visto l'adesione di molte altre realtà ambientaliste laziali.
Roma, 10 Marzo 2015
Al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti
All’Assessore all’Ambiente della Regione Lazio Fabio Refrigeri
Al Presidente della Commissione Ambiente della Regione Lazio Enrico Panunzi
Una Riserva inviolabile
L'ente RomaNatura rilascia nullaosta per effettuare tagli nelle aree protette del bosco di Decima Malafede nell’area di Capocotta, una delle maggiori foreste planiziali del bacino del Mediterraneo.
Il rilascio delle autorizzazioni al taglio è sottoposto al preventivo nullaosta dell’ente Parco, nel caso disposto dall’art 45 comma 5 della legge regionale 39/12 “nel caso in cui tutta o parte della superficie interessata ricada in un’area naturale protetta, copia della domanda di autorizzazione e del progetto di utilizzazione forestale devono essere trasmessi all’ente gestore della aree naturali protette per il rilascio del nulla osta ai sensi dell’art 28 della legge regionale 29/1997”.
Poiché il citato art 28 prevede che “il rilascio di concessioni od autorizzazioni, relativo ad interventi, impianti ed opere all’interno dell’area naturale protetta sottoposto a preventivo nullaosta dell’ente di gestione ai sensi dell’art 13 commi 1, 2, e 4 della legge regionale 394/91”, quindi la parola ultima sul rilascio del permesso a tagliare è dell’ente RomaNatura, che doveva verificare la conformità dell’intervento con le finalità ultime dell’area protetta, ovvero la protezione della natura., nonché al rispetto del regolamento e delle norme di salvaguardia.
All’esito della valutazione, qualora le attività siano in contrasto con le finalità dell’area protetta, l’ente può pronunciare un diniego.
Inoltre nell’area sono documentatamente censite molte specie soggette ad ulteriori salvaguardie ai sensi delle direttive europee (92/43/CEE "Habitat" e 79/409/CEE "Uccelli"), come a titolo di esempio non esaustivo la Testudo hermanni, l’Emys orbicularis, il Triturus cristatus carnifex per la prima, Milvus migrans per la seconda.
Nel caso specifico il taglio di un bosco di alto fusto, classificato come riserva integrale (zona A) dal piano di assetto della Riserva, ancorché non ancora approvato, si configura come attività in contrasto con le finalità dell’ente, che quindi doveva pronunciare un diniego.
Teniamo a sottolineare che il pericolo era già stato evidenziato con numerose mail e fax inviati dai cittadini già a partire dal mese di ottobre a Gubbiotti, Badaloni e Refrigeri e che non hanno avuto alcuna risposta.
Tutto ciò premesso chiediamo:
che RomaNatura si attivi per bloccare i tagli autorizzati, particolarmente devastanti stante il periodo riproduttivo di molte specie, ripristinando le condizioni di tutela dell’area nonché di tutta la Riserva, ormai oggetto di numerose e quotidiane aggressioni;
che si rivedano criticamente ulteriori nullaosta che ci risultano già richiesti ed in fase di valutazione;
chiediamo altresì le dimissioni del commissario straordinario Gubbiotti che asserisce di non avere potere sui suoi uffici tecnici in contrasto con le norme di cui sopra, consentendo la distruzione di habitat di riproduzione della rana dalmatina e il taglio di centinaia di querce tipo cerri e farnetti e centinaia di arbusti quali filliree, cornioli, mirti, corbezzoli, ecc.
Per finire, chiediamo al presidente Zingaretti di eliminare definitivamente i commissari straordinari nominati a ogni cambio di consiliatura regionale in deroga alla legge regionale N° 29/1997 che stabilisce l’istituzione di consigli direttivi per i parchi e di riconoscere in maniera definitive che le aree di riserva sono inviolabili e non devono essere soggette nemmeno a tagli sperimentali come si sta cercando inopinatamente di fare con la Faggeta Depressa del Lago di Vico a Caprarola, un unicum nel Lazio , senza alcuna reale e consolidata motivazione scientifica.
Firmato
Comitato Parchi Nazionali
Agro Romano Bene Comune
Respiro Verde Legalberi
Comitato No Corridoio Roma-Latina
Consiglio Metropolitano
Latium Vetus
Associazione Patriarchi della Natura in Italia (A.P.S.)
Italia Nostra Castelli Romani
EcoRadicali - Associazione Radicale Ecologista
Carteinregola
Forum Ambientalista
SU
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