Costi della politica: Radicali su anagrafe patrimoniale dei parlamentari e affitti d’oro della Camera

Due cosette “radicali” riguardanti il diritto alla conoscenza e i costi della politica partitocratica
Dichiarazione di Rita Bernardini, Segretaria di Radicali Italiani:
"Secondo 'Open Parlamento' tutti i parlamentari, eccetto uno, hanno presentato online la loro dichiarazione patrimoniale e il meritorio sito di Openpolis ha dato atto a me, che questo successo si sia potuto verificare: 'Grazie all'iniziativa dell'On. Rita Bernardini ora per i parlamentari che lo desiderano è sufficiente compilare un modulo perché gli uffici inseriscano la dichiarazione nella pagina web del parlamentare'. Con i miei 5 colleghi radicali, infatti, nella scorsa legislatura ho dovuto battagliare non poco contro i vertici di Montecitorio per rendere pubblico quel che era già previsto dalla Legge 5 luglio 1982, n. 441.
"La seconda 'cosetta' riguarda i Palazzi Marini di cui scrivono oggi Il Fatto e Corriere della Sera, a proposito degli 'affitti d’oro' della Camera dei deputati. Apprendiamo che la strada aperta dalla delegazione radicale nella scorsa legislatura è stata sbarrata: noi – in 6 – siamo riusciti a far rescindere il contratto di uno dei palazzi Marini, il Parlamento 'rinnovato' con l'aggiunta di 91 grillini, si rimangia la decisione dell’Ufficio di Presidenza del 26 giugno 2014 che aveva deciso 'di recedere dai contratti di locazione relativi ai cosiddetti Palazzi Marini'. Il tutto per la felicità di Scarpellini, della sua Milano 90 e del Fascio Unito Partitocratico. Della perizia dell’Agenzia del Demanio che valuta che quegli affitti siano stati pagati il doppio (solo?) del prezzo di mercato, al Fup non gliene può fregar di meno. Noi lo avevo denunciato nell’agosto del 2010. Vedere per credere".
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